Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Altro | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||
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1014497 -
ANALISI DI BILANCIO
(obiettivi)
1.Il corso mira a fornire allo studente le metodologie e le tecniche fondamentali delle analisi di bilancio utili per rappresentare e comprendere i processi di gestione delle imprese e dei bilanci che ne rappresentano i valori di sintesi. In particolare, le riclassificazioni di bilancio e l’analisi per indici e flussi, consentiranno allo studente di conoscere i principali indicatori di redditività, di solidità patrimoniale e di liquidità, e di comprenderne le relazioni, derivando un sistema coordinato di indicatori per l’apprezzamento dei livelli di efficienza e di performance, acquisendone lo specifico linguaggio.
2. La conoscenza acquisita in materia di analisi di bilancio porrà le basi per far sì che lo studente acquisisca gli strumenti necessari per analizzare l’andamento economico-finanziario e la situazione patrimoniale della gestione aziendale. Lo studente sarà in grado di individuare le politiche di bilancio adottate dalle imprese e di rielaborare ed interpretare il bilancio di esercizio come strumento di controllo economico-finanziario, scegliendo e applicando i diversi criteri di riclassifica dello stato patrimoniale e del conto economico, e costruendo il sistema degli indicatori economici, finanziari e patrimoniali. Lo studente inoltre acquisirà gli strumenti necessari per una migliore comprensione dei bilanci e per una più efficace analisi della earnings quality. 3.Il corso consentirà allo studente di sviluppare un’autonomia di giudizio e lo porrà nelle condizioni di esprimere considerazioni critiche relativamente ai risultati esposti nel bilancio di esercizio, alle politiche di bilancio adottate dalle imprese e alle tecniche di manipolazione di alcune voci di bilancio. 4. Sulla base delle conoscenze acquisite, lo studente potrà sviluppare abilità comunicative e relazionali per l’attività di consulenza aziendale e per compiere valutazioni di natura contabile, nelle posizioni lavorative collegate alla funzione amministrativa e manageriale. 5.Lo studio della disciplina consentirà allo studente di capire la logica e i presupposti delle analisi di bilancio, le procedure di riclassificazione e le peculiarità delle analisi dei bilanci aziendali e di gruppo. In particolare, lo studente sarà in grado di costruire, commentare e collegare i margini e i ratios di stato patrimoniale e conto economico e di conoscere il loro valore segnaletico ai fini dell’apprezzamento.
Canale: A - L
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RIZZA CARMELA
(programma)
l programma dell’insegnamento è articolato in 3 moduli e contiene gli strumenti e le metodologie di analisi di bilancio al fine di acquisire le chiavi di lettura e di interpretazione dei bilanci d’impresa.
Il contenuto del corso è così articolato: le funzioni di bilancio e delle analisi di bilancio, procedure, presupposti e vincoli. Le riclassifiche dello Stato Ptrimoniale e del Conto Economico. Analisi per inidici e per flussi. Le politiche di bilancio e le relative manipolazioni. Giunta F., Pisani M., L'analisi del bilancio, Maggioli Editore, 2016
Canale: M - Z
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LEOTTA ANTONIO
(programma)
Il programma dell’insegnamento è articolato in 3 moduli e contiene gli strumenti e le metodologie di analisi di bilancio al fine di acquisire le chiavi di lettura e di interpretazione dei bilanci d’impresa.
Il corso si svolgerà mediante lezioni frontali, esercitazioni e testimonianze aziendali. Il contenuto del corso è così articolato: le funzioni di bilancio e delle analisi di bilancio, procedure, presupposti e vincoli. Le riclassifiche dello Stato Ptrimoniale e del Conto Economico. Analisi per inidici e per flussi. Analisi di bilancio per il rating bancario. Le politiche di bilancio e le relative manipolazioni. Analisi dei bilanci di gruppo. Giunta F., Pisani M., L'analisi del bilancio, Maggioli Editore, 2016
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9 | SECS-P/07 | 60 | - | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA | ||||||||||||||||||||||||||||
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1014505 -
INTERNATIONAL BUSINESS
(obiettivi)
1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding): l’insegnamento di International Business intende fornire allo studente le conoscenze teoriche per la formulazione delle decisioni che riguardano l’internazionalizzazione dell’impresa e le politiche di marketing da adottare nei mercati-paese esteri;
2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding): l’insegnamento di International Business si propone di sviluppare nello studente la capacità di applicare i concetti e gli strumenti analitici nelle realtà imprenditoriali che operano o intendono operare nei mercati-paesi esteri. In particolare, l’insegnamento mira a sviluppare le conoscenze applicative riguardanti la formulazione delle decisioni di fondo che riguardano le strategie competitive globali, l’internazionalizzazione dell’impresa, l’ingresso in nuovi mercati e le politiche di marketing. L’approccio adottato è di tipo induttivo; partendo dall’esame di esperienze vissute, casi aziendali e testimonianze di operatori d’imprese internazionalizzate, lo studente sarà in grado di ricostruire le categorie concettuali di riferimento nonché i contributi della letteratura e di applicarle correttamente nei vari contesti aziendali, attraverso la predisposizione di un piano di marketing internazionale. 3. Autonomia di giudizio (making judgements): lo studente acquisirà autonomia di giudizio circa le principali implicazioni strategiche e di mercato connesse alle decisioni di internazionalizzazione dell’impresa e alla formulazione delle politiche di marketing da adottare nei mercati-paese esteri; 4. Abilità comunicative (communication skills): l’insegnamento intende sviluppare nello studente le abilità comunicative connesse all’impiego del linguaggio tecnico proprio delle tematiche di international business. Lo studente sarà capace di comunicare in forma scritta e orale i contenuti disciplinari dell’insegnamento, dimostrando sia capacità di comprensione che un impiego appropriato del linguaggio tecnico. Sono previste in aula attività dirette a facilitare il conseguimento di tali abilità tra cui la stesura di report, interventi in aula e presentazione di lavori individuali e/o di gruppo anche attraverso linguaggi multimediali e interattivi. 5. Capacità di apprendimento (learning skills): L’apprendimento dell’insegnamento è graduale ed è favorito dal ricorso ad esperienze ed esempi tratti da realtà aziendali, dal richiamo ai principali modelli interpretativi elaborati dagli studiosi del management e dall’applicazione concreta di tali modelli a una serie di casi. La predisposizione di report, lavori di gruppo e piani di marketing faciliterà ulteriormente il processo di apprendimento dei temi concernenti l’internazionalizzazione dell’impresa e le politiche di marketing.
Canale: A - L
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GARRAFFO FRANCESCO
(programma)
Il corso di International Business affronta il tema della gestione strategica delle imprese internazionalizzate e della pianificazione di marketing internazionale. In particolare, il corso si focalizza su tre macro-argomenti: 1. Le strategie di espansione territoriale e la gestione delle imprese internazionalizzate; 2. La gestione delle operations in ambito internazionale e la segmentazione dei mercati-paesi esteri; 3. Le politiche e la pianificazione di marketing internazionale.
Cateora, Gilly, Graham, Money, “International Marketing”, 17th Edition, McGraw-Hill Higher Education — USA, 2016, Parte 14, Capitoli 12, 13, 14, 15 (escluso pp. 462 – 464 e pp. 473-476), 16, 18 (escluso da pag. 580 e ss.)
Geringer, McNett, Minor, Ball, “International Business”, McGraw-Hill Higher Education — USA, 2016, Cap. 9 e 12 Hill, Hult, “International Business: Competing in the Global Marketplace”, 11th Edition, McGraw-Hill Higher Education — USA, 2017, Parte V, Capitolo 13 Bursi, Galli, “Marketing Internazionale”, McGraw-Hill Education - Italy 2012, Parte III, Capitolo 13, 14, 15 Rapporto ICE 2015-16, “L’Italia nell’Economia Internazionale pp. 8-21 / 24-32 / 88-92 http://www.ice.it/statistiche/rapporto_2015/ICE_RAPPORTO_WEB_2016.pdf Materiale didattico supplementare a cura del docente (disponibile in biblioteca del Dipartimento DEI)
Canale: M - Z
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LONGO MARIA CRISTINA
(programma)
Il corso di International Business affronta il tema della gestione strategica delle imprese internazionalizzate e della pianificazione di marketing internazionale. In particolare, il corso si focalizza su tre macro-argomenti: 1. Le strategie di espansione territoriale e la gestione delle imprese internazionalizzate; 2. La gestione delle operations in ambito internazionale e la segmentazione dei mercati-paesi esteri; 3. Le politiche e la pianificazione di marketing internazionale.
Cateora, Gilly, Graham, Money, “International Marketing”, 17th Edition, McGraw-Hill Higher Education — USA, 2016, Parte 14, Capitoli 12, 13, 14, 15 (escluso pp. 462 – 464 e pp. 473-476), 16, 18 (escluso da pag. 580 e ss.)
Geringer, McNett, Minor, Ball, “International Business”, McGraw-Hill Higher Education — USA, 2016, Cap. 9 e 12 Hill, Hult, “International Business: Competing in the Global Marketplace”, 11th Edition, McGraw-Hill Higher Education — USA, 2017, Parte V, Capitolo 13 Bursi, Galli, “Marketing Internazionale”, McGraw-Hill Education - Italy 2012, Parte III, Capitolo 13, 14, 15 Rapporto ICE 2015-16, “L’Italia nell’Economia Internazionale pp. 8-21 / 24-32 / 88-92; http://www.ice.it/statistiche/rapporto_2015/ICE_RAPPORTO_WEB_2016.pdf Materiale didattico supplementare a cura del docente su Studium (http://studium.unict.it/dokeos/2017/index.php?category=190203#) e/o biblioteca del Dipartimento DEI |
9 | SECS-P/08 | 60 | - | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Altro | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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1014518 -
IMPRENDITORIALITA' E BUSINESS PLANNING
(obiettivi)
1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding): al termine del corso lo
studente conoscerà e comprenderà le principali categorie concettuali economico-manageriali, le logiche di base e gli strumenti relativi alle iniziative imprenditoriali. 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and under standing): lo studente acquisirà la conoscenza e la capacità di comprensione applicativa inerente la creazione di una nuova impresa; lo sviluppo di un business plan, la definizione della business idea, la formalizzazione del modello di business, l’elaborazione del piano di marketing, la ricerca e la raccolta delle risorse finanziarie, la definizione della struttura organizzativa. 3. Autonomia di giudizio (making judgements): lo studente acquisirà autonomia di giudizio e capacità di collegamento tra gli argomenti teorici e i relativi piani applicativi, con particolare riferimento al processo imprenditoriale e alle variabili critiche che riguardano il tema dell'imprenditorialità, quali il profilo dell'imprenditore, le opportunità imprenditoriali, l'organizzazione dell'azione imprenditoriale e il ruolo del contesto ambientale. 4. Abilità comunicative (comunication skills): lo studente acquisirà abilità comunicative e appropriatezza nell’impiego del linguaggio tecnico relativo alla redazione di un business plan e al processo di avvio di una iniziativa imprenditoriale. 5. Capacità di apprendimento (learning skills): lo studente acquisirà una elevata capacità di apprendimento, in termini teorici e applicativi, in grado di renderlo autonomo nella gestione dell’aggiornamento delle tematiche trattate e nell’inserimento nel mondo del lavoro.
Canale: A - L
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ROMANO Marco
(programma)
Recentemente, e non solo in Italia, l’interesse verso le startup è andato crescendo, grazie alle opportunità offerte dall’evoluzione della tecnologia digitale e molti soggetti hanno cominciato a pensare concretamente alla creazione di una nuova impresa quale percorso di vita individuale e professionale. Sebbene l’imprenditorialità rappresenti un tema centrale nella letteratura economica-aziendale, l’attenzione incalzante sulle startup rischia non solo di diventare un fenomeno trendy e poco sostanzioso dal punto di vista della sostenibilità della nuova azienda, ma anche un falso mito per tanti giovani, che lo interpretano come occasione economica e di visibilità sociale.
Creatività, idee e innovazioni consentono di accendere la lampadina, di creare l’energia utile per dare il via al percorso imprenditoriale; ma questo non è sufficiente e non significa che la startup possa partire e funzionare. L’energia del fondatore deve produrre informazioni e decisioni sulle caratteristiche della domanda, sui bisogni del mercato, sui competitors, sui processi interni, sull’’evoluzione tecnologica, sulle risorse da reperire, e lo deve fare con il giusto senso del tempo. “timing your startup” dicono gli anglosassoni e il timing è la dimensione fondamentale per la sostenibilità della nuova impresa, variabile competitiva cruciale che implica non solo non essere in ritardo, ma anche non arrivare troppo in anticipo. La nascita di ogni startup è un processo complesso, incerto, fragile, ma come tutti i fenomeni creativi, estremamente potente. Il titolo del libro di testo “Straight Up” significa vai avanti per la tua strada, in modo veloce, tenace e diretto. Ogni nuovo progetto imprenditoriale ha bisogno di passione, creatività e grande energia e richiede competenza e professionalità per evitare le trappole che conducono alla death valley. Il percorso di chi crea una startup può essere sinteticamente racchiuso in una singola espressione: Straight Up! Questo è il filo conduttore del corso che intende fornire al futuro imprenditore sia un aiuto concreto sulla strumentazione di bordo che lo orienterà lungo il percorso imprenditoriale, sia il supporto al processo di learning esperienziale in una prospettiva di sostenibilità e performance della startup. Gli argomenti trattati sono organizzati attorno a quattro grandi blocchi concettuali: Who, Why, How, What. Il primo (Who) e il secondo (Why) sono dedicati all’imprenditore. Le caratteristiche psicologiche, la sua personalità, le motivazioni e ambizioni, le pulsioni che lo agitano, la sua antifragilità, rappresentano il più grande nucleo, in termini di rilevanza, del complicato meccanismo della genesi imprenditoriale. L’imprenditorialità è fondamentalmente un fatto umano e le caratteristiche personali dell’imprenditore sono i fattori più importanti per il successo della nuova impresa, ancor più importanti dell’idea imprenditoriale stessa o dell’attrattività del mercato. Ma il Who e il Why condizionano anche il terzo (How) e il quarto blocco di analisi (What). Se un soggetto esprime un forte desiderio di imprenditorialità e un’intenzione potente e resiliente, allora egli manifesterà una percezione di fattibilità positiva e realistica, rendendo possibile la ridefinizione dei vincoli esterni e portando avanti un progetto imprenditoriale di tipo iterativo e sperimentale, alimentato da una logica di learning by doing (How). La rappresentazione ed il monitoraggio di questo percorso porterà alla redazione del business plan (What), ad una serie di piani snelli e all’individuazione di una batteria di indicatori chiave (KPI). Tutto il processo di creazione della nuova impresa è alimentato e sostenuto dalla fiducia, fiducia che l’imprenditore ripone in sé stesso e che è in grado di attivare negli stakeholder. Ma la fiducia è anche quella che la collettività ripone nei nuovi progetti attraverso le iniziative di policy a supporto dell’innovazione, che assorbono i rischi connessi con la giovinezza dell’impresa. SCHILLACI C.E., ROMANO M., “Straight up. Percorsi strategici per nuove imprese”, Milano, McGraw-Hill Education, 2016. (N.B. Una nuova versione è in corso di pubblicazione verificare all'inizio del corso con il Docente).
Materiale didattico integrativo fornito durante il corso disponibile su STUDIUM.
Canale: M - Z
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ROMANO MARCO
(programma)
Recentemente, e non solo in Italia, l’interesse verso le startup è andato crescendo, grazie alle opportunità offerte dall’evoluzione della tecnologia digitale e molti soggetti hanno cominciato a pensare concretamente alla creazione di una nuova impresa quale percorso di vita individuale e professionale. Sebbene l’imprenditorialità rappresenti un tema centrale nella letteratura economica-aziendale, l’attenzione incalzante sulle startup rischia non solo di diventare un fenomeno trendy e poco sostanzioso dal punto di vista della sostenibilità della nuova azienda, ma anche un falso mito per tanti giovani, che lo interpretano come occasione economica e di visibilità sociale.
Creatività, idee e innovazioni consentono di accendere la lampadina, di creare l’energia utile per dare il via al percorso imprenditoriale; ma questo non è sufficiente e non significa che la startup possa partire e funzionare. L’energia del fondatore deve produrre informazioni e decisioni sulle caratteristiche della domanda, sui bisogni del mercato, sui competitors, sui processi interni, sull’’evoluzione tecnologica, sulle risorse da reperire, e lo deve fare con il giusto senso del tempo. “timing your startup” dicono gli anglosassoni e il timing è la dimensione fondamentale per la sostenibilità della nuova impresa, variabile competitiva cruciale che implica non solo non essere in ritardo, ma anche non arrivare troppo in anticipo. La nascita di ogni startup è un processo complesso, incerto, fragile, ma come tutti i fenomeni creativi, estremamente potente. Il titolo del libro di testo “Straight Up” significa vai avanti per la tua strada, in modo veloce, tenace e diretto. Ogni nuovo progetto imprenditoriale ha bisogno di passione, creatività e grande energia e richiede competenza e professionalità per evitare le trappole che conducono alla death valley. Il percorso di chi crea una startup può essere sinteticamente racchiuso in una singola espressione: Straight Up! Questo è il filo conduttore del corso che intende fornire al futuro imprenditore sia un aiuto concreto sulla strumentazione di bordo che lo orienterà lungo il percorso imprenditoriale, sia il supporto al processo di learning esperienziale in una prospettiva di sostenibilità e performance della startup. Gli argomenti trattati sono organizzati attorno a quattro grandi blocchi concettuali: Who, Why, How, What. Il primo (Who) e il secondo (Why) sono dedicati all’imprenditore. Le caratteristiche psicologiche, la sua personalità, le motivazioni e ambizioni, le pulsioni che lo agitano, la sua antifragilità, rappresentano il più grande nucleo, in termini di rilevanza, del complicato meccanismo della genesi imprenditoriale. L’imprenditorialità è fondamentalmente un fatto umano e le caratteristiche personali dell’imprenditore sono i fattori più importanti per il successo della nuova impresa, ancor più importanti dell’idea imprenditoriale stessa o dell’attrattività del mercato. Ma il Who e il Why condizionano anche il terzo (How) e il quarto blocco di analisi (What). Se un soggetto esprime un forte desiderio di imprenditorialità e un’intenzione potente e resiliente, allora egli manifesterà una percezione di fattibilità positiva e realistica, rendendo possibile la ridefinizione dei vincoli esterni e portando avanti un progetto imprenditoriale di tipo iterativo e sperimentale, alimentato da una logica di learning by doing (How). La rappresentazione ed il monitoraggio di questo percorso porterà alla redazione del business plan (What), ad una serie di piani snelli e all’individuazione di una batteria di indicatori chiave (KPI). Tutto il processo di creazione della nuova impresa è alimentato e sostenuto dalla fiducia, fiducia che l’imprenditore ripone in sé stesso e che è in grado di attivare negli stakeholder. Ma la fiducia è anche quella che la collettività ripone nei nuovi progetti attraverso le iniziative di policy a supporto dell’innovazione, che assorbono i rischi connessi con la giovinezza dell’impresa. SCHILLACI C.E., ROMANO M., “Straight up. Percorsi strategici per nuove imprese”, Milano, McGraw-Hill Education, 2016.
Materiale didattico integrativo fornito durante il corso disponibile su STUDIUM. |
9 | SECS-P/08 | 60 | - | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Altro | Ore Studio | Attività | Lingua | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Insegnamento | CFU | SSD | Ore Lezione | Ore Eserc. | Ore Lab | Ore Altro | Ore Studio | Attività | Lingua |
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1000010 -
SISTEMI PER IL CONTROLLO DIREZIONALE
(obiettivi)
1. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding).
Lo studente verrà messo in grado di conoscere e comprendere le varie forme di controllo, distinguendone le dimensioni materiale e immateriale in contesti organizzativi e inter-organizzativi e soffermandosi in particolare sugli aspetti strategici e organizzativi. 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding). Lo studente acquisirà la conoscenza e la capacità di comprensione applicativa inerente alle scelte di progettazione ed implementazione dei sistemi di controllo di gestione e della contabilità analitica nei contesti organizzativi e inter-organizzativi, attraverso lo studio delle variabili esplicative sia del contesto tecnico-organizzativo ed ambientale sia decisionali. 3. Autonomia di giudizio (making judgements). Lo studente acquisirà autonomia di giudizio e capacità di collegamento tra gli argomenti teorici e i relativi ambiti applicativi, con particolare riferimento all’interazione tra aspetti tecnici, connessi alla dimensione materiale, e comportamentali, connessi alla dimensione immateriale, dei sistemi di controllo e al loro influsso sulle scelte di progettazione e di implementazione. 4. Abilità comunicative (communication skills). Lo studente acquisirà abilità comunicative ed appropriatezza nell’impiego del linguaggio tecnico, con particolare riguardo all’analisi dei costi e ai sistemi di misurazione delle performance. 5. Capacità di apprendimento (learning skills). Lo studente acquisirà capacità di apprendimento, in termini teorici e applicativi, tali da renderlo autonomi per approfondimenti successivi delle tematiche trattate e per l’inserimento nel mondo del lavoro.
Canale: A - L
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MIRAGLIA ROSA ALBA
(programma)
Il contenuto del corso è così articolato: Il sistema di controllo direzionale, sue tipologie (controllo delle azioni, dei risultati, del personale e della cultura interna) e dimensioni (materiale e immateriale). La dimensione materiale del controllo: la progettazione della struttura organizzativa e di quella tecnicocontabile del sistema di controllo. La dimensione immateriale del controllo: sistemi di controllo e comportamenti organizzativi. Il controllo nei contesti organizzativi ed interorganizzativi delle aziende di diversi settori.
. MERCHANT K.; RICCABONI A., Controllo di gestione, McGraw-Hill, 2001, esclusa Parte V
2. Dispense del corso, a cura del docente.
Canale: M - Z
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LEOTTA ANTONIO
(programma)
Il contenuto del corso è così articolato: Il sistema di controllo direzionale, sue tipologie (controllo delle azioni, dei risultati, del personale e della cultura interna) e dimensioni (materiale e immateriale). La dimensione materiale del controllo: la progettazione della struttura organizzativa e di quella tecnicocontabile del sistema di controllo. La dimensione immateriale del controllo: sistemi di controllo e comportamenti organizzativi. Il controllo nei contesti organizzativi ed interorganizzativi delle aziende di diversi settori.
1. MERCHANT K.; RICCABONI A., Controllo di gestione, McGraw-Hill, 2001, esclusa Parte V
2. Dispense del corso, a cura del docente. |
9 | SECS-P/07 | 60 | - | - | - | - | Attività formative caratterizzanti | ITA |
1001827 -
INSEGNAMENTO A SCELTA
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9 | 60 | - | - | - | - | Attività formative a scelta dello studente (art.10, comma 5, lettera a) | ITA | |
1000969 -
PROVA FINALE
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14 | 350 | - | - | - | - | Per la prova finale e la lingua straniera (art.10, comma 5, lettera c) | ITA | |
1014952 -
ULTERIORI ATTIVITA' FORMATIVE
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4 | 100 | - | - | - | - | Ulteriori attività formative (art.10, comma 5, lettera d) | ITA |