1002280 -
SOCIOLOGIA DEI MEDIA DIGITALI
(obiettivi)
Rendere gli studenti in grado di analizzare l’organizzazione sociale dei media digitali e di identificare i processi e le strategie relazionali alla base di tali tecnologie e problematizzare il tema dei big data e del loro impatto sociale
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BENNATO DAVIDE
( programma)
La società delle reti, impatto sociale di internet, cosa sono i media digitali, i social media, le piattaforme del web partecipativo (blog, wiki, social network sites), la tecnoetica, la storia dei media digitali, big data, scienza sociale computazionale.
- Bennato, D., 2011, Sociologia dei media digitali, Laterza, Roma-Bari, 2011. - Balbi, G.; Magaudda, P., 2014, Storia dei media digitali, Laterza, Roma-Bari. - Bennato, D., 2015, Il computer come macroscopio. Big data e approccio computazionale per comprendere i cambiamenti sociali e culturali, Franco Angeli, Milano. - Pentland, A., 2014, Fisica Sociale. Come si propagano le buone idee, Università Bocconi editore, Milano, 2015.
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SPS/08
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Attività formative caratterizzanti
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Gruppo opzionale:
Gruppo opzionale di I anno: SPS/08, L-ART/05, L-ART/06, L-ART/07 - (visualizza)
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FORME DELLO SPETTACOLO MULTIMEDIALE
(obiettivi)
Il corso intende fornire agli studenti una mappa delle nuove forme di digital performance, con specifici richiami al concetto di creazione digitale e digital storytelling.
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RIMINI STEFANIA
( programma)
I concetti chiave del corso saranno: la relazione tra video e luogo scenico, la differenza fra spazio reale e spazio virtuale, il rapporto fra realtà aumentata e spettacolarità interattiva. Un modulo di approfondimento sarà dedicato al Progetto Pasolini di Motus, come esempio di drammaturgia del montaggio.
A Teatro digitale (2 CFU) Testi: - A. Balzola, La scena tecnologica. Dal video in scena al teatro interattivo, Roma, Dino Audino Editore, 2011, pp. 239.
B Carmelo Bene e la questione dello sguardo (1 CFU) Testo: - M. Sciotto, Un Carmelo Bene di meno. Discritture di Nostra Signora dei Turchi, Catania, Villaggio Maori, 2012, pp. 122.
C Pier Paolo Pasolini e la scena multimediale (3 CFU) Testo: - P.P. Pasolini, Teorema, Milano, Garzanti, 2015
Videoletture: - P.P. Pasolini, Teorema, (Italia 1968) - Motus, Come un cane senza padrone (2003) - Motus, L’ospite (2004)
Per lo studio: - E. Casagrande, D. Nicolò, Io vivo nelle cose, Milano, Ubulibri, 2011, pp. 9-177; - S. Rimini, Dire, fare guardare: retoriche visuali nel Progetto Pasolini di Motus, «Between», a. IV, n. 7, maggio 2014, pp. 1-24.
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L-ART/05
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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TELEVISIONE E LINGUAGGI MULTIMEDIALI
(obiettivi)
Il corso intende fornire agli studenti una mappa delle nuove forme di narrazione seriale, con specifici richiami al concetto di ecosistema narrativo e digital storytelling.
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RIMINI STEFANIA
( programma)
I concetti chiave del corso saranno: l’analisi delle principali modalità di narrazione mediale, la differenza fra narrazione televisiva e narrazione cinematografica, le nuove frontiere delle web serie. Un modulo di approfondimento sarà dedicato alle serie tv Gomorra e True Detective, come esempi di narrazioni transmediali.
A C’era una volta… le forme del narrare tra grande e piccolo schermo (3 CFU) Testi: - P. Giovannetti, Il racconto. Letteratura, cinema, televisione, Roma, Carocci, 2012, (cap. I, II, III); - K. Thompson, Storytelling. Forme del racconto tra cinema e televisione, Rubbettino, 2012, pp. 140.
B Letteratura vs televisione (1 CFU) Testo: - Una vernice di fiction. Gli scrittori e la televisione, a cura di S. Rimini, Duetredue Edizioni, 2015, pp. 150.
C Televisione: un oggetto transmediale? (2 CFU) Videoletture: - True Detective, (2014). - Gomorra. La serie. Stagione 1 (2014).
Per lo studio: - V. Innocenti, G. Pescatore, Le nuove forme della serialità televisiva. Storia, linguaggio e temi, Archetipo Libri, 2008 (i capitoli saranno indicati a lezione); - C. De Maria, True Detective Stories: Media Textuality and the Anthology Format between Remediation and Transmedia Narratives, «Between», v. IV, n. 8, 2014.
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L-ART/06
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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STORIA E STORIOGRAFIA DELLA MUSICA
(obiettivi)
Il corso ha quale obiettivo l’acquisizione dei fondamenti metodologici e critici della storiografia musicale, delle specifiche istanze di ricerca dello specialismo musicologico coniugate con alcune delle tendenze più generali della ricerca storica in campo artistico, socio-culturale e politico. Saranno presi in esame diversi orientamenti storiografici applicati a singole aree di ricerca rilevanti per la disciplina, nonché l’analisi dei principali strumenti concettuali ed operativi al fine di valutare i risultati delle diverse tendenze storico-critiche.
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DE LUCA MARIA
( programma)
A La costruzione del sapere storico-musicale (2 CFU).
B Le “solite forme” dell’opera italiana nell’Ottocento (4 CFU).
A Testi: - C. Dahlhaus, Fondamenti di storiografia musicale, Fiesole, Discanto, 1980 (tutto). - H.H. Eggebrecht, La scienza come insegnamento, in «Il Saggiatore musicale», XII, 2005, pp. 231-237. - M. De Luca, Un approccio alla costruzione del sapere storico-musicale, in La musica tra conoscere e fare, a cura di G. La Face Bianconi e A. Scalfaro, Milano, FrancoAngeli, 2011, pp. 142-156.
B Testi: - F. Della Seta, Italia e Francia nell’Ottocento, Torino, Edt, 1993. - G. De Van, L’opera italiana. La produzione, l’estetica i capolavori, Roma, Carocci, 2002. - A. Basevi, Studio sulle opere di Giuseppe Verdi, Firenze, Tofani, 1859 (una selezione di circa 50 pagine dall’ed. a cura di U. Piovano, Milano, Rugginenti, 2001). - C. Dahlhaus, Le strutture temporali nel teatro d’opera, in La drammaturgia musicale, a cura di L. Bianconi, Bologna, Il Mulino, 1986, pp. 183-193. - H. Powers, ‘La Solita Forma' and ‘The Uses of Convention', in «Acta Musicologica», LIX, 1987, pp. 65-90 (trad. it. in Estetica e drammaturgia della ‘Traviata'. Tre studi sul teatro d'opera di Verdi, a cura di E. Ferrari, Milano, CUEM, 2001, pp. 11-66). - L. Bianconi, La forma musicale come scuola dei sentimenti, in Educazione musicale e Formazione, a cura di G. La Face Bianconi e A. Scalfaro, Milano, FrancoAngeli, 2008, pp. 85-120. - P. Gallarati, Oltre la "solita forma". Morfologia ed ermeneutica nella critica verdiana, in «Il Saggiatore musicale», XVI (2009), pp. 203-244.
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L-ART/07
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1002401 -
GIORNALISMO CULTURALE
(obiettivi)
Formazione alla pratica giornalistica in tutti gli ambiti culturali: libri, film, teatro, mostre d’arte
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LOMBARDO MARIA
( programma)
Attraverso lezioni frontali e esercitazioni il corso intende fornire una preparazione sulla storia e la pratica attuale del giornalismo culturale e approfondire la tecnica sia sotto l’aspetto della comunicazione dell’evento che del commento e della critica. Le esercitazioni sono ritenute fondamentali. Quanti sono impossibilitati a frequentare dovranno preparare una tesina di approfondimento su uno dei temi trattati nei libri di testo, alla luce di altre letture incrociate.
A LA STORIA Giorgio Zanchini, Il giornalismo culturale, Carocci (collana Le bussole), 2009 (2 CFU).
B L’AMBITO DELLA CULTURA Il concetto di cultura (2 CFU). Testi: Roberta Sassatelli Consumo, cultura e società, Paperbacks, Il Mulino, 2004 (2 CFU)
C LA CONTAMINAZIONE Clotilde Bertoni, Letteratura e giornalismo, Carocci 2009 (2 CFU)
APPROFONDIMENTI Bruno Zambardino, “Dal possesso all’accesso. L’industria audiovisiva ai tempi dello streaming”, Edizioni Fondazione Ente dello Spettacolo, 2014.
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SPS/08
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
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