Gruppo opzionale:
Gruppo OPZIONALE E - (visualizza)
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1001165 -
BIOINDICATORI AMBIENTALI ANIMALI E VEGETALI
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1001166 -
BIOINDICATORI AMBIENTALI ANIMALI
(obiettivi)
La correlazione stretta che esiste tra espressioni di vita e tipi di ambiente fa del materiale biologico un descrittore dell’ambiente stesso. La definizione di indicatore biologico, o bioindicatore, è riferita soprattutto agli organismi in grado di indicare, attraverso correlazioni di causa-effetto tra risposte del bioindicatore e variazioni ambientali, un’alterazione della situazione ambientale, riconducibile a una probabile attività antropica, soprattutto di tipo negativo. Il modulo ha l’obiettivo di far conoscere gli organismi animali viventi che si prestano meglio ad essere utilizzati quali bioindicatori e/o bioaccumulatori, le metodologie utilizzabili a tale scopo e gli indici comunemente usati nell’indagine. Il corso propone inoltre la conoscenza approfondita di uno specifico phylum animale, i Nematodi, per lo studio della qualità dell’ambiente e delle sue variazioni.
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CLAUSI MIRELLA
( programma)
Indicatori biologici, biovalutazione e biomonitoraggio e bioaccumulo. Organismi animali come bioindicatori, principali taxa animali terrestri e d’acqua dolce utilizzati come bioindicatori. Principali indici biotici. Nematodi come bioindicatori: studiodei caratteri morfologici, riconoscimento delle principali famiglie; Indice diMaturità; Gruppi trofici.
• Bioindicatori ambientali – a cura di Francesco Sartori – Fondazione Lombardia per l’ambiente (Internet).• IFF 2007 – Indice di Funzionalità Fluviale – Manuale APAT (Internet). • I.B.E. Indice Biotico Esteso - Ghetti P. F., 1997. - Manuale di Applicazione. Provincia Autonoma di Trento (Internet).• Clausi M. – Manuale per lo studio ed il riconoscimento dei Nematodi del suolo (dispense) • Ferrari C. – Biodiversità. Dall’analisi alla gestione. Zanichelli • Marchetti R. Ecologia applicata. Città Studi, Milano• Primack R., Carotenuto L. – Conservazione della natura. Zanichelli. Ferrari C. – Biodiversità. Dal genoma al paesaggio Zanichelli
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BIO/05
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1001167 -
BIOINDICATORI AMBIENTALI VEGETALI
(obiettivi)
Gli obiettivi che il modulo si prefigge riguardano l’analisi della biodiversità in relazione alle caratteristiche ambientali, la caratterizzazione dell’ambiente attraverso le risposte dei bioindicatori vegetali, l’acquisizione di tecniche di biomonitoraggio ambientale finalizzate alla implementazione di dati scientifici interdisciplinari per una rete di monitoraggio ad ampia scala.
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PRIVITERA MARIA
( programma)
Lo spazio ecologico. Le relazionipianta-ambiente. Fattori abiotici e fattori biotici. Valori di indicazione diEllenberg e di Landolt. Indice di emerobia. Strategie di vita: categorie CSR diGrime.Forme biologiche, corotipi e loroapplicazioni nella valutazione ecologica. La bioindicazione. Storia dellabioindicazione. Biovalutazione emisure strumentali. Biomonitoraggio. I Licheni e loro utilizzo nel monitoraggiodell’inquinamento atmosferico: licheni come bioindicatori e comebioaccumulatori. Le Briofite e il loro ruolo nel monitoraggio ambientale. Latecnica indiretta secondo I.A.P (indice di purezza atmosferico) o L.B.I/B.B.I(indice di biodiversità lichenica e/o briofitica). Tecnica diretta:bioaccumulo. Limiti, vantaggi e differenze tra la bioindicazione lichenica ebriofitica. I vegetali vascolari nella bioindicazione: esempi di esperienzesull’utilizzo di radici; l’approccio dendroclimatico e dendrochimico nel fusto;biovalutazione dei sintomi fogliari: visibili ed invisibili. Procedureanalitiche chimiche e relativo confronto tra i vari gruppi sistematici.Esempi applicativi in ecosistemiboschivi e in ecosistemi urbani. Elaborazione casi studio nel territoriosiciliano.
S. Pignatti et al. “Le piante come indicatori ambientali. Manuale tecnico-scientifico”. Manuale ANPA. F.Sartori “Bioindicatori ambientali”- http://www.fratticci.com/varie/bioindicatori.pdf
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BIO/02
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1002195 -
LABORATORIO DI FLORISTICA E FAUNISTICA
(obiettivi)
Il corso del Laboratorio di Floristica e di Faunistica si propone di fornire una adeguata conoscenza del valore della Biodiversità animale e vegetale. Mod.1 Provvede all’apprendimento delle tecniche di preparazione di exsiccata; conoscenza e valutazione dei caratteri diagnostici (principalmente morfologici) delle Angiospermae. Mod.2 Divulga gli aspetti relativi alla interazione fra organismi ed ambiente fisico, attraverso l’utilizzo di tecniche di monitoraggio e studio dei differenti taxa (Invertebrati e Vertebrati). Il conseguimento degli obiettivi non può prescindere dalla attuazione di studi e ricerche scientifiche che coinvolgano altri settori quali ad esempio genetica, botanica, informatica e geologia, mirati al raggiungimento di una conoscenza degli animali e degli habitat, quanto più ampia possibile.
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1002196 -
LABORATORIO DI FAUNISTICA
(obiettivi)
Il corso di Laboratorio di Faunistica si propone di fornire una adeguata conoscenza del valore della Biodiversità animale, divulgando gli aspetti relativi alla interazione fra organismi ed ambiente fisico, attraverso l’utilizzo di tecniche di monitoraggio e studio dei differenti taxa (Invertebrati e Vertebrati). Il conseguimento degli obiettivi non può prescindere dalla attuazione di studi e ricerche scientifiche che coinvolgano altri settori quali ad esempio genetica, botanica, informatica e geologia, mirati al raggiungimento di una conoscenza degli animali e degli habitat, quanto più ampia possibile.
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GRASSO ROSARIO
( programma)
Attrezzature e tecniche adatte alla raccolta e/o monitoraggio ed allo studio della componente faunistica nei differenti ecosistemi.Tecniche di campionamento dei Macroinvertebrati delle acque dolci finalizzato anche alla conoscenza delle specie indicatrici della qualità degli ambienti acquatici.Studio delle tracce e dei resti delle attività trofiche dei Vertebrati.Tecniche di allevamento degli animali raccolti.Home range e ritmi di attività mediante radiotelemetria.Biologia ed alimentazione.Distribuzione, censimento e stime di densità.Tecniche di inanellamento della avifauna migratoria e stanziale.Studi sulla morfologia e morfometria.Management delle popolazioni animali negli ambienti naturali, agricoli e urbanizzati.
AA. VV., 1983 - Manuale per l’inanellamento degli Uccelli a scopo di studio. Istituto Nazionale di Biologia della Selvaggina.Arnold E. N., Barton J. A., 1985 - Guida dei Rettili e degli Anfibi d’Europa. Ed. Franco Muzzio & c. Padova.Bang P., 1993 - Guida alle tracce degli animali. Ed. Zanichelli.Bezzel E., 1989 - Uccelli. Rapaci diurni, Galliformi, Columbiformi, Rapaci notturni, Picchi e altri. Ed. Zanichelli.Bezzel E., 1991 - Uccelli. Uccelli pelagici, Anatre, Aironi, Limicoli, Gabbiani e altri. Ed. Zanichelli.Chiavetta M., 1989 - Guida ai rapaci notturni. Ed. Zanichelli.Corbet G., Ovenden D., 1985 - Guida dei Mammiferi d’Europa. Ed. Franco Muzzio & c..Groppali R., Camerini G., 2006 – Uccelli e campagna. Conservare la Biodiversità di ecosistemi in mutamento. A. Perdisa Editore.Matthey W., Della Santa E., Wannenmacher C., 1987 - Guida pratica all’ecologia. Ed. Zanichelli. Menta C., 2008 - Guida alla conoscenza della biologia e dell’ecologia del suolo. Funzionalità, diversità biologica, indicatori. A. Perdisa Editore.
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BIO/05
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1002197 -
LABORATORIO DI FLORISTICA
(obiettivi)
Apprendimento delle tecniche di preparazione di exsiccata; conoscenza e valutazione dei caratteri diagnostici (principalmente morfologici) delle Angiospermae.
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PULVIRENTI SANTA GLORIA
( programma)
Metodi di preparazione e conservazione di exsiccata. Studio delle più significative famiglie di Angiospermae, con descrizione e analisi dei caratteri morfologici, formule e diagrammi fiorali: -Classe Liliopsida (Monocotiledoni): Poaceae; Araceae; Liliaceae; Iridaceae; Amarillidaceae; Orchidaceae.-Classe Magnoliopsida (Dicotiledoni): Ranunculaceae; Papaveraceae; Caryophyllaceae; Malvaceae; Cistaceae; Brassicaceae; Ericaceae; Rosaceae; Fabaceae; Caesalpinaceae; Mimosaceae; Geraniaceae; Euphorbiaceae; Apiaceae; Convolvulaceae; Solanaceae; Boraginaceae; Lamiaceae; Scrophulariaceae; Acanthaceae; Plantaginaceae; Campanulaceae; Asteraceae.
Gerola F.M. (1997), Biologia vegetale - UTET; Raven P.H. et al. (1997), Biologia delle piante – Zanichelli.
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BIO/02
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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Gruppo opzionale:
Gruppo OPZIONALE F - (visualizza)
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1015085 -
CAMBIAMENTI CLIMATICI E RISCHIO DESERTIFICAZIONE
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BIO/07
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1015086 -
BIOLOGIA EVOLUTIVA DEGLI ANIMALI MARINI
(obiettivi)
L’obiettivo formativo del corso è far conoscere allo studente i principali processi biologici che hanno determinato l’ evoluzione dei Vertebrati marini primitivamente acquatici (pesci cartilaginei ed ossei) e dei Vertebrati secondariamente tornati a vivere in ambiente acquatico (Rettili, Uccelli e Mammiferi). Lo studente dovrà essere in grado di comprendere che l’interazione di caratteri anatomici, fisiologici, etologici ed ecologici, stanno alla base degli adattamenti dei Vertebrati acquatici nell’ambiente marino.
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FERRITO VENERA
( programma)
Diversità, evoluzione e classificazione dei vertebrati marini. I sistemi d’organo dei vertebrati e la loro evoluzione. Omeostasi e bilancio energetico: bilancio idrico, regolazione della temperatura. La radiazione dei Condroitti. Specializzazioni evolutive dei Condroitti. Elettrorecezione degli Elasmobranchi. La vita dominante in acqua: la radiazione degli Osteitti. La respirazione e la locomozione in acqua. Il mondo sensoriale dei pesci. La linea laterale. I pesci elettrici. Specializzazioni dei Teleostei. I Rettili marini. Struttura e funzioni dei Cheloni. Navigazione e migrazione. Conservazione delle tartarughe marine. Gli Uccelli acquatici. Immergersi e nuotare sott’acqua. I Mammiferi marini e loro specializzazioni.
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BIO/06
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1015378 -
ECOLOGIA DEL PAESAGGIO
(obiettivi)
Fornire le basi per la comprensione delle relazioni fra i principali fattori biotici e abiotici e gli organismi vegetali; far apprendere il moderno approccio allo studio della vegetazione e le sue applicazioni negli studi a carattere ambientale, nonché approfondire le correlazioni esistenti tra clima, vegetazione e paesaggio.
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GIUSSO DEL GALDO GIANPIETRO
( programma)
Generalità e definizioni. Flora e vegetazione: diversità floristica, forme biologiche, corotipi della flora italiana, fitosociologia (approccio quali-quantitativo), associazione vegetale, analisi delle fitocenosi, successioni e dinamismo della vegetazione, cenni sulla storia della vegetazione, cartografia della vegetazione. Complessi di vegetazione e geosigmeti: paesaggi d’Italia (generalità ed esemplificazioni), il paesaggio vegetale della Sicilia. Gestione e conservazione: Il paesaggio come unità operativa, restauro ambientale, uomo e ambiente, impatto antropico e vegetazione nell’ecosistema mediterraneo, ecologia del paesaggio come metodo nella pianificazione territoriale, strategie di conservazione della biodiversità e dei paesaggi naturali e semi-naturali (habitat e specie prioritarie in Sicilia secondo la Direttiva habitat 43/92 CEE, Natura 2000, P.d.G. dei siti N2000) Attività di campo: analisi della struttura/funzionalità del paesaggio, disamina degli habitat naturali e semi-naturali. Esemplificazione di alcune serie di vegetazione. Rilevamento fitosociologico. Il ruolo delle Riserve naturali e dei siti natura (SIC/ZSC) nella conservazione dei paesaggi. Gli effetti dell’uomo sul paesaggio vegetale. Laboratori.
Pignatti. S. Ecologia del paesaggio. UTET 1994 Turner & Gardner. Landscape Ecology in theory and practice: pattern and process. Springer 2015 Sestini A. Il paesaggio. T.C.I. 1963 Primack R.B. Conservazione della natura. Zanichelli 2003 Blasi C. (ed.). La vegetazione d’Italia. Palombi & Partner, Roma 2010
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BIO/02
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
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1015087 -
ADATTAMENTI ECOFISIOLOGICI ALL'AMBIENTE
(obiettivi)
Il corso si propone lo studio dei fattori ambientali che determinano variazioni della fisiologia degli organismi animali (come ossigeno, acqua, profondità, temperatura); meccanismi di base dell’adattamento alle variazioni ambientali: le membrane biologiche ed i fenomeni di osmoregolazione; I pigmenti respiratori ed i diversi meccanismi di ventilazione; effetti della temperatura: adattamenti alle basse temperature, migrazioni, oceani attuali, abitat particolari, effetto serra; problemi antropogenici. L’olfatto, la vista, le funzioni e la plasticità dell’encefalo in relazione all’evoluzione nei diversi organismi viventi.
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RUSSO ANTONELLA
( programma)
Fattori ambientali che determinano variazioni della fisiologia degli organismi animali; meccanismi di base dell’adattamento: le membrane biologiche ed i fenomeni di osmoregolazione; I pigmenti respiratori ed i diversi meccanismi di ventilazione; effetti della temperatura: adattamenti alle basse temperature, migrazioni, oceani attuali, abitat particolari, effetto serra; problemi antropogenici. L’olfatto, la vista, le funzioni e la plasticità dell’encefalo in relazione all’evoluzione nei diversi organismi viventi.
Poli A.- Fisiologia degli animali- regolazione, diversità, adattamento- Zanichelli - Willmer P., Stone G., Johnston I - Fisiologia ambientale degli animali- Zanichelli - Randall D., Burggren W., French K.- Fisiologia animale- meccanismi e adattamenti- Zanichelli - Autori vari – Environmental physiology ( a cura di Fregly MJ e Blatteis CM) – Oxford Univ. Press 1996
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BIO/09
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Attività formative caratterizzanti
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