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Gruppo opzionale:
"Direzione aziendale" - insegnamento a scelta: lo studente sceglie tra "Storia dell'impresa", "Diritto della crisi d'impresa", "Business valuation and financial planning" e "Digital marketing and service design" - (visualizza)
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STORIA DELL'IMPRESA
(obiettivi)
. Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding):
Il corso si propone di fornire conoscenze ed elementi utili per l’acquisizione, la comprensione e l’interpretazione delle vicende che hanno contrassegnato l’evoluzione storica del fenomeno “impresa” nella società capitalistica in età moderna e contemporanea, con particolare riferimento ai rapporti fra impresa e industria in Italia.
2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding):
Attraverso lo studio delle tappe evolutive delle diverse forme d’impresa, con particolare riferimento al nostro contesto nazionale, l’insegnamento intende fornire allo studente le capacità di applicare ai diversi ambiti operativi le conoscenze assimilate.
3. Autonomia di giudizio (making judgements):
L’insegnamento si propone di sviluppare nello studente le capacità di cogliere similitudini e difformità nei processi evolutivi delle diverse forme d’impresa, aiutandolo così a comprendere i punti di forza e di debolezza che hanno caratterizzato lo sviluppo economico dei vari paesi.
4. Abilità comunicative (communication skills):
L’insegnamento tenderà a sviluppare nello studente capacità di interazione e di trasferimento ad altri delle conoscenze gradualmente acquisite, con particolare riferimento ai processi di sviluppo del fenomeno “impresa” nelle sue diverse forme e settori di riferimento.
5. Capacità di apprendimento (learning skills):
Lo studente acquisirà conoscenze approfondite sulle teorie d’impresa oltre che sull’evoluzione delle sue dimensioni e forme. Lo studente apprenderà inoltre tematiche importanti quali la gestione e il governo delle imprese pubbliche e private. Lo studente riuscirà ad acquisire capacità utili ad ottenere una visione panoramica e interpretativa dello sviluppo dell’impresa e dell’opera dell’imprenditore relativamente al caso italiano, al fine di cogliere tempi e modalità dell’inserimento del paese nei paradigmi di sviluppo dominanti.
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DI VITA FABIO PAOLO
( programma)
La teoria dell’impresa: Riflessioni in tema di imprenditore – Una concezione dinamica dell’impresa. L’impresa e il suo contesto: La storia d’impresa e l’evoluzione dell’ambiente socioculturale – L’impresa e le istituzioni – L’evoluzione del quadro normativo. L’evoluzione delle dimensioni e delle forme delle imprese: Dimensione e performance delle imprese in prospettiva storica – L’impresa famigliare – La grande impresa manageriale – Le altre forme d’impresa. La gestione e il governo dell’impresa: L’evoluzione dell’organizzazione – Impresa e lavoro – L’impresa, il progresso tecnico e l’attività innovativa – Marketing e relazioni pubbliche – La contabilità: dalla partita doppia all’analisi di bilancio. L’ascesa e il declino dell’impresa pubblica: Lo sviluppo delle imprese pubbliche – Il processo di privatizzazione.
Un paese diviso. Un precoce capitalismo di Stato. Stato e impresa dagli anni Ottanta alla vigilia della prima guerra mondiale. Un mixage di Prima e Seconda Rivoluzione Industriale. Il ruolo della banca mista. Decollo industriale e conflitti sociali. Botteghe e distretti. Prima guerra mondiale e gruppi industriali. Il turbolento dopoguerra. Lo Stato imprenditore. I limiti della seconda rivoluzione industriale. Miti e realtà dell’economica fascista. La nascita dell’IRI. Fra guerra e ricostruzione. La cogestione impossibile. Italy by design. Quando grande era bello. Dalla bottega alla fabbrica. L’approdo mancato. Lo Stato imprenditore disperde i suoi talenti. Grandi famiglie in affanno. Il lungo autunno. Piccolo è bello. Dove la famiglia funziona. Verso un capitalismo aperto?. Nell’agone internazionale.
1. P.A. Toninelli, Storia d’impresa, Il Mulino, Bologna 2012
2. F. Amatori – A. Colli, Impresa e industria in Italia, Dall’Unità a oggi, Marsilio, Venezia 2003
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SECS-P/12
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1014504 -
DIRITTO DELLA CRISI D'IMPRESA
(obiettivi)
l Corso, oltre ad offrire una visione d’insieme dei principi fondamentali della giurisdizione civile, attraverso l’analisi delle garanzie e dei principi cardine del processo civile, dedica particolare approfondimento agli strumenti giuridici predisposti per la regolazione della crisi d’impresa. Specifica attenzione verrà dedicata alle procedure concorsuali ed, in particolare, alla procedura fallimentare ed gli “strumenti” per evitare il fallimento.
Oggetto di studio saranno altresì le "soluzioni" stragiudiziali per comporre la crisi imprenditoriale: gli accordi di ristrutturazione dei debiti e i piani di risanamento delle esposizioni debitorie.
Gli argomenti minimi per il superamento dell’esame implicano la conoscenza di base di tutta la disciplina delle procedure dirette ad affrontare le crisi dell'impresa ed una adeguata capacità di consultazione dei testi normativi e la consapevolezza del rilievo pratico delle conoscenze teoriche.
È giudicata sufficiente una prova d’esame in cui lo studente mostri l’acquisizione delle conoscenze di base della disciplina, la capacità d’applicazione di queste conoscenze che consenta di elaborare un ragionamento giuridico corretto ed una esposizione comprensibile tramite l’utilizzo di un linguaggio giuridico appropriato. Più lo studente mostrerà padronanza dei principi giurisdizionali, delle fonti normative vigenti in materia e sarà quindi in grado di associare alla conoscenza la capacità di analisi e di collegamento tra i diversi argomenti in programma, nonché autonomia di giudizio corredata da sempre migliori capacità di esposizione, più elevata sarà la votazione assegnata alla prova d’esame. La votazione massima sarà ovviamente attribuita a quelle prove d’esame in cui i criteri sopra indicati saranno tutti al meglio rispettati.
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LAZZARA MARIA MARGHERITA
( programma)
DIRITTO DELLA CRISI D'IMPRESA Anno accademico 2017/2018 - 1° anno
Prerequisiti richiesti Istituzioni di diritto privato
Diritto commerciale
Frequenza lezioni Consigliata
Contenuti del corso Il Corso, oltre ad offrire una visione d’insieme dei principi fondamentali della giurisdizione civile, attraverso l’analisi delle garanzie e dei principi cardine del processo civile, dedica particolare approfondimento agli strumenti giuridici predisposti per la regolazione della crisi d’impresa. Specifica attenzione verrà dedicata alle procedure concorsuali ed, in particolare, alla procedura fallimentare ed gli “strumenti” per evitare il fallimento.
Oggetto di studio saranno altresì le "soluzioni" stragiudiziali per comporre la crisi imprenditoriale: gli accordi di ristrutturazione dei debiti e i piani di risanamento delle esposizioni debitorie.
Gli argomenti minimi per il superamento dell’esame implicano la conoscenza di base di tutta la disciplina delle procedure dirette ad affrontare le crisi dell'impresa ed una adeguata capacità di consultazione dei testi normativi e la consapevolezza del rilievo pratico delle conoscenze teoriche.
È giudicata sufficiente una prova d’esame in cui lo studente mostri l’acquisizione delle conoscenze di base della disciplina, la capacità d’applicazione di queste conoscenze che consenta di elaborare un ragionamento giuridico corretto ed una esposizione comprensibile tramite l’utilizzo di un linguaggio giuridico appropriato. Più lo studente mostrerà padronanza dei principi giurisdizionali, delle fonti normative vigenti in materia e sarà quindi in grado di associare alla conoscenza la capacità di analisi e di collegamento tra i diversi argomenti in programma, nonché autonomia di giudizio corredata da sempre migliori capacità di esposizione, più elevata sarà la votazione assegnata alla prova d’esame. La votazione massima sarà ovviamente attribuita a quelle prove d’esame in cui i criteri sopra indicati saranno tutti al meglio rispettati.
ORGANIZZAZIONE E METODI DIDATTICI : Lezioni frontali con la costante utilizzazione del testo di legge nonché esame e discussione di casi pratici.
Durante il corso saranno svolti seminari per la soluzione di casi pratici con la partecipazione attiva (individuale o per gruppi) degli studenti; queste attività contribuiranno alla formazione della valutazione finale.
1. Per la parte generale: D. Gramaglia, Manuale breve Diritto Processuale civile, Giuffrè, 2015, ISBN 97888.1420.3336 (pp.1-33)
2. Per le procedure concorsuali:
Testo a - A. Nigro-D. Vattermoli, Diritto della crisi delle imprese, Mulino, 2014, ISBN 978.88.15.25214.2, (pp.1-427).
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Testo b - L. Guglielmucci, Diritto fallimentare, Giappichelli, 2015, ISBN 978.88.348.5972.8, (pp. 1-363).
oppure
Testo c –A.A. V.V., G. Cian (a cura di) Trattato di diritto commerciale, Vol. I, Giappichelli, 2014, ISBN 978•88•3484903•3 (Sezione settima).
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IUS/15
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Attività formative affini ed integrative
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ITA |
1015232 -
DIGITAL MARKETING AND SERVICE DESIGN
(obiettivi)
Conoscenza e capacità di comprensione: l’insegnamento intende fornire allo studente le conoscenze teoriche per la progettazione di un servizio e la conseguente formulazione delle decisioni riguardanti la definizione e gestione dell’esperienza del cliente anche con strumenti di tipo digitale;
2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione: l’insegnamento intende fornire allo studente le conoscenze applicative per gestire un’impresa di servizi e definire ed implementare una strategia di marketing digitale. Particolare attenzione sarà dunque rivolta all’acquisizione operativa degli strumenti analitici e concettuali proposti in aula, con l’utilizzo di casi reali e di esercitazioni ad hoc;
3. Autonomia di giudizio: lo studente svilupperà autonomia di giudizio e capacità di collegamento tra gli argomenti teorici e i relativi modelli applicativi;
4. Abilità comunicative: lo studente sarà capace di comunicare in forma scritta e orale i contenuti disciplinari dell’insegnamento, dimostrando sia capacità di comprensione, che autonomia di giudizio. Sono previste in aula attività dirette a facilitare il conseguimento di tali abilità, tra cui lo svolgimento di lavori di gruppo e la stesura di brevi relazioni per affinare la capacità di comunicazione scritta; interventi in aula e presentazione di lavori individuali e di gruppo anche attraverso strumenti multimediali e interattivi.
5. Capacità di apprendimento: l’apprendimento dell’insegnamento è graduale ed è favorito dal ricorso a esperienze ed esempi tratti da realtà aziendali, dal richiamo ai principali modelli e tecniche del service design e dall’applicazione concreta di tali modelli ad una serie di casi. La predisposizione di lavori intermedi in piccoli gruppi facilita ulteriormente il processo di apprendimento.
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GALVAGNO MARCO
( programma)
La struttura delle attività economiche è cambiata negli ultimi decenni, spostando progressivamente il proprio baricentro dalla produzione di beni materiali all’erogazione di servizi. D’altro canto il cliente è sempre più esigente e sofisticato e cerca spesso esperienze di consumo che riescano a coniugare aspetti funzionali e aspetti emozionali. L’esperienza di consumo nell’interazione tra cliente e impresa è diventata dunque la parte centrale dell’azione competitiva e di mercato delle imprese, soprattutto di quelle operanti nei servizi. Il service design opera in questo contesto proponendo un approccio progettuale integrato per generare soluzioni in cui la dimensione materiale e immateriale si mescolano. Il corso ha l’obiettivo di fornire una visione culturale e progettuale nell’ambito dei servizi e di far acquisire agli studenti le competenze di base per progettare, gestire e organizzare il processo di ideazione e realizzazione di un servizio. Il corso si focalizza sulle teorie e le tecniche fondamentali per la progettazione dei servizi e la gestione dell’interazione con i clienti, con l’obiettivo di garantire la configurazione di offerte capaci di migliorare, allo stesso tempo, l’esperienza dei clienti e i risultati economico/finanziari e competitivi dell’impresa. In questa prospettiva, il corso adotta alcuni approcci tra i più moderni nella progettazione e gestione delle imprese dei servizi, quali il design thinking e il customer experience management e prevede un focus particolare sulle attività di digital marketing. Grazie a numerosi casi di studio, alle testimonianze di imprenditori e professionisti del settore e all’utilizzo pratico in aula dei modelli e delle tecniche studiate, gli studenti saranno in grado di padroneggiare risorse e competenze immediatamente applicabili nel mondo del lavoro.Le competenze necessarie saranno acquisite attraverso un approccio fortemente sperimentale articolato attraverso momenti teorici, momenti pratici e laboratori progettuali.
A conclusione del percorso formativo, gli studenti saranno in grado di: - utilizzare le capacità di osservazione e analisi relative alla user experience per poter definire una visione del servizio centrata sul cliente; - utilizzare alcuni strumenti specifici per la progettazione o ri-progettazione dei servizi; - gestire tutte le fasi del processo di ideazione, progettazione, sviluppo e implementazione del servizio in un’ottica centrata sul cliente; - iniziare percorsi di autoimprenditorialità (start-up) nel campo dei servizi; - progettare ed implementare una strategia di marketing digitale.
AA. VV. This is Service Design Thinking, Wiley, 2011 2. Dodson I., Sala V.B. L'arte del marketing digitale. Guida per creare strategie e campagne di successo, Apogeo, 2016 3. Dispense a cura del docente
Facoltativi 3. Reason B., Lovlie L. e Brand Flu M. Service Design for Business, Wiley, 2016 4. Norman D.A., La caffettiera del masochista, Giunti Editore, 2014 5. Pine B.J., Gilmore J.H L'economia delle esperienze, Etas Rizzoli, 2000 6. Bertoli M. Web Marketing per le PMI: Fare business con SEO, email marketing, Google, Facebook & co. Hoepli editore, 2012 7. Maltraversi M. SEO e SEM: guida avanzata al web marketing. Edizioni LSWR, 2016 8. Gorni N., Maglio, M. Email marketing 2.0: Strategie e tecniche efficaci per fare business. Hoepli Editore, 2013 9. Testa A., Di Fraia G. I segreti di Google AdWords: Guida avanzata per ottimizzare le performance e moltiplicare i profitti. Hoepli Editore, 2013 10. Di Fraia G. Social media marketing: manuale di comunicazione aziendale 2.0. Hoepli Editore, 2012
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SECS-P/08
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Attività formative affini ed integrative
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1008326 -
BUSINESS VALUATION AND FINANCIAL PLANNING
(obiettivi)
This is a class about valuation, not about instruments, markets or investing. It is about valuing small businesses and big ones, simple businesses and complex ones, young firms and those in distress. It is about valuation in all its many forms and I hope that by the end of this class, you can value just about anything that has a value and price just about everything else.
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SECS-P/07
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Attività formative affini ed integrative
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Gruppo opzionale:
"Direzione aziendale" - insegnamento a scelta: lo studente sceglie tra "Economia e regolamentazione dei mercati" e "Politica economica europea" - (visualizza)
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72912 -
ECONOMIA E REGOLAMENTAZIONE DEI MERCATI
(obiettivi)
Il corso si propone di approfondire gli aspetti economici e giuridici dell’attività di regolamentazione e di tutela della concorrenza in settori che, per le loro specificità, necessitano di essere fortemente regolamentati, principalmente a causa di problemi di asimmetria informativa e/o della presenza di esternalità. La discussione in aula di casi studio riguardanti le politiche di regolazione nei settori di pubblica utilità e l'analisi della pratica Antitrust, italiana e non, consentirà allo studente di formulare un giudizio critico e autonomo e di mettere in pratica le conoscenze teoriche acquisite durante il corso. Al termine del corso, lo studente dovrà pertanto dimostrare di avere acquisito la conoscenza dei principali modelli applicati di economia industriale e degli strumenti di analisi economica necessari per valutare criticamente i problemi di regolamentazione economica e le politiche a tutela della concorrenza.
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CAVALIERI MARINA
( programma)
La regolamentazione economica e le sue alternative La nozione di monopolio naturale. Concorrenza per il mercato e nel mercato. La regolamentazione del monopolio naturale in presenza di asimmetria informativa. Servizi a rete: peculiarità, problemi di accesso e modalità di regolamentazione. La regolamentazione dei servizi di pubblica utilità. La normativa antitrust americana, europea ed italiana. Il mercato rilevante: definizione e delimitazione. Intese e collusioni: forme, cause, standard of proof ed attività di enforcement. Fusioni e acquisizioni: forme, effetti economici e valutazione da parte della Commissione Europea. Abuso di posizione dominante: pratiche predatorie ed escludenti, teorie economiche e test di imputazione.
Cervigni G. e D’Antoni M., Monopolio naturale, concorrenza e regolamentazione, Carocci, 2001: capitolo I (tranne sottoparagrafi 1.3.2 e 1.3.4); capitolo II (tranne paragrafo 2.3 e sottoparagrafi 2.3.1, 2.4.3, 2.5.3 e appendice); capitolo III (fino pag. 163); capitolo V (limitatamente ai paragrafi 5.1, 5.2 e 5.3).
2) Marzi G., Prosperetti L. e Putzu E., La regolazione dei servizi infrastrutturali, il Mulino, 2001: capitolo VI. Il testo è attualmente esaurito ma una copia dello stesso è disponibile presso il docente.
3) Lettura sulla regolamentazione di un settore di pubblica utilità (verrà indicata in seguito su Studium)
4) Motta M. e Polo M., Antitrust. Economia e politica della concorrenza, Il Mulino, 2005. capitoli: I, III (escluso il par. 3.2), IV (ad eccezione dei paragrafi 3.4, 3.5 e 5), V (escluso il paragrafo 2.4), VII (limitatamente ai paragrafi 2.1, 2.2, 2.3 (ad esclusione del 2.3.2), 2.4, 2.5, 3.1 e 3.2), VIII (limitatamente ai paragrafi 2, 3 e 7).
5) Motta M., On cartel deterrence and fines in the European Union, European Competition Law Review 2008, v. 29, n. 4, pp. 209-220
6) Pedilla A.J., “Efficiencies in Horizontal Mergers: Williamson Revisited”, In: Issues in Competition Law and Policy, Wayne Dale Collins, ed., American Bar Association Press, 2005 August 2005, scaricabile online al seguente indirizzo: http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=812989
7) Motta M., The European Commission’s guidance communication on article 82, European Competition Law Review 2009, v. 30, n. 12, p. 593-599 o in alternative Kellerbauer M., The Commission’s new enforcement priorities in applying Article 82 EC to dominant companies’ exclusionary conduct : a shift towards a more economic approach?, European Competition Law Review 2010, v. 31, n. 5, p. 175-186
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SECS-P/03
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Attività formative caratterizzanti
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ITA |
1014507 -
POLITICA ECONOMICA EUROPEA
(obiettivi)
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding): Il corso si propone di individuare il ruolo che le politiche sovranazionali e, in particolar modo, quelle espletate dalle istituzioni europee ricoprono negli attuali processi di integrazione economica e finanziaria internazionali. In presenza di un sempre più diffuso euro-scetticismo, si ritiene opportuno far conoscere allo studente i passaggi fondamentali dal punto di vista storico, istituzionale e politico-economico che hanno dato avvio al processo di integrazione economica europea. In particolare, dal punto di vista economico, si tratteranno i principali modelli teorici che illustrano, con un approccio sia micro che macroeconomico, le motivazioni all’origine del processo di integrazione europea. Nella parte microeconomica si analizzano i modelli di economia aperta con liberalizzazione preferenziale del commercio, gli effetti di scala e di mercato, di crescita economica e di integrazione del mercato dei fattori che giustificano l’integrazione economica. Particolare riferimento sarà dato al mercato del lavoro e ai fenomeni migratori. Dall’analisi teorica si passerà allo studio delle politiche microeconomiche dell’UE rivolte ai settori dell’agricoltura, dello sviluppo locale, della concorrenza e del commercio. Nella parte macroeconomica, si studieranno le politiche monetarie della Banca Centrale Europea e le politiche fiscali dell’UE. Sulla base della teoria delle aree valutarie ottimale, si studieranno i costi e benefici di una unione monetaria. Si tratteranno anche le cause della crisi dell’UME e le politiche di consolidamento fiscale che i paesi che vi aderiscono hanno dovuto adottare. Si analizzeranno in modo critico le soluzioni fino ad ora adottate (Unione Bancaria, Quantitative Easing) e quelle ancora in discussione che ci pongono oggi dinanzi alla scelta se rafforzare o rallentare il processo di integrazione europea. L’insieme di queste conoscenze costituisce la base del "sapere" che dovrà essere acquisito dallo studente. Dal punto di vista didattico, il principale strumento sono le lezioni frontali, col supporto di slides, durante le quali riferimenti continui a documenti ufficiali e ad articoli scientifici sull’evoluzione della politica economica europea costituiranno validi riferimenti per collegare gli argomenti teorici trattati con l’attualità.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding): Lo studente è chiamato, sia attraverso un'attiva partecipazione in aula, sia nelle prove, individuali o di gruppo, di comprensione, sintesi ed esposizione in aula di articoli scientifici, ad utilizzare i modelli teorici acquisiti per verificarne la loro applicabilità e gli eventuali limiti nella capacità d’interpretare il dibattito corrente sui temi principali delle politiche economiche europee. Il grado di capacità di "saper fare" acquisito dallo studente sarà monitorato durante lo svolgimento del corso coinvolgendolo nella lettura e interpretazione critica di documenti ufficiali che verranno esposti in aula per approfondire specifici argomenti di politica economica europea.
Autonomia di giudizio (making judgements): nell'ambito di una scienza sociale, qual è la politica economica, l'individuazione degli obiettivi, degli strumenti nonché dello stesso ruolo della politica economica in un'ottica europea possono variare a seconda dell'approccio teorico che si adotta. E' pertanto particolarmente rilevante che lo studente sviluppi capacità critiche e autonomia di giudizio sia nell'analisi degli argomenti esposti in aula, sia nello studio personale o di gruppo di articoli scientifici di rilievo accademico che costituirà parte integrante della prova d'esame finale.
Abilità comunicative (communication skills): Lo studente avrà occasione durante il corso di migliorare e affinare il linguaggio tecnico ed economico, già presumibilmente acquisito nell'ambito degli insegnamenti di economia dei corsi di laurea di primo livello, nonché di migliorare la conoscenza del linguaggio tecnico-economico internazionale, in lingua inglese. Infatti, il libro di testo di riferimento è in lingua inglese anche se il corso si svolgerà in lingua italiana e sarà fornito adeguato materiale di supporto didattico in lingua italiana affinché tutti possano seguire con profitto. Lo studente sarà stimolato a svolgere lavori di gruppo al fine di sviluppare quelle capacità di interazione e di confronto che potranno essere sicuramente apprezzate in futuro nell'ambito dei rapporti di lavoro. La capacità di comunicazione orale acquisita dallo studente sarà verificata per gli studenti frequentanti, attraverso la presentazione in aula, a fine corso, del lavoro di ricerca, svolto preferibilmente in gruppo o individualmente, valevole ai fini dell’esame finale; questo momento serve a sviluppare il confronto dialettico tra gli studenti e li abitua alla esposizione orale in pubblico. Anche la prova finale d'esame, che avrà forma orale, costituirà un ulteriore momento di verifica dell'abilità comunicativa dello studente. Per gli studenti non frequentanti, la capacità di comunicazione sarà verificata durante le prove d’appello d’esame che si articoleranno in una relazione scritta su un articolo scientifico di argomento inerente al programma del corso, concordato con il docente, ed una prova orale basata sulla discussione della relazione scritta e sugli argomenti in programma, riportati sul syllabus.
Capacità di apprendimento (learning skills): La capacità di apprendimento dello studente va verificata dal docente non solo a conclusione del corso ma durante tutto il suo svolgimento stimolandone la partecipazione e fornendo indicazioni sul metodo di studio da seguire nell'ambito della politica economica europea in cui, più che in altre discipline di carattere economico, i modelli teorici di carattere analitico devono essere riferiti a specifici assetti storici e istituzionali. Tra gli strumenti didattici utilizzati: le lezioni frontali con adeguato supporto di materiale didattico, seminari di approfondimento, esercitazioni. La verifica di tale capacità, sia sotto il profilo concettuale che del saper fare, sarà effettuata attraverso la discussione in aula e l'organizzazione di gruppi di lavoro su approfondimenti di temi affrontati in aula. In questo modo, il docente si propone di accertare il grado di apprendimento medio dell'aula già in itinere e di adottare gli opportuni correttivi in modo tempestivo, tenendo conto delle effettive conoscenze di base degli studenti che compongono l'aula. Si eviterà così di pregiudicare l'esito finale della prova d'esame orale.
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CUCCIA TIZIANA MARIA STELLA
( programma)
Le tappe storiche principali del processo di integrazione europea. Le istituzioni e il processo decisionale: i sistemi di votazione.
L'integrazione europea: un approccio microeconomico. La teoria economica degli accordi di liberalizzazione preferenziali. La dimensione del mercato e gli effetti di scala (il modello BE-COMP). Gli effetti di crescita e l'integrazione del mercato dei fattori. Integrazione economica, mercati del lavoro e fenomeno migratorio.
Le politiche microeconomiche dell'UE. La politica agricola comune. Gli effetti di localizzazione, la geografia economica e la politica regionale. La politica per la concorrenza dell'UE e gli aiuti di stato. La politica commerciale dell'UE.
L'integrazione europea: un approccio macroeconomico. Le tappe principali dell'integrazione monetaria. La teoria delle Aree Valutarie Ottimali. La Politica monetaria dell'Unione Monetaria Europea. Le politiche fiscali e il Patto di Stabilità. I mercati finanziari e l'Unione Bancaria.
La crisi nell'Eurozona.
Baldwin R. & C. Wyplosz, 2015, The Economics of European Integration, fifth edition, McGraw-Hill Education, Maidenhead, UK.
2. Materiale didattico integrativo in italiano fornito dal docente, di supporto al libro di testo in lingua inglese, disponibile on-line sulla piattaforma STUDIUM.
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SECS-P/02
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Attività formative caratterizzanti
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IMPRENDITORIALITA' E BUSINESS PLANNING
(obiettivi)
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding): al termine del corso lo studente conoscerà e comprenderà le principali categorie concettuali economico-manageriali, le logiche di base e gli strumenti relativi alle iniziative imprenditoriali. 2. Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and under standing): lo studente acquisirà la conoscenza e la capacità di comprensione applicativa inerente la creazione di una nuova impresa; lo sviluppo di un business plan, la definizione della business idea, la formalizzazione del modello di business, l’elaborazione del piano di marketing, la ricerca e la raccolta delle risorse finanziarie, la definizione della struttura organizzativa. 3. Autonomia di giudizio (making judgements): lo studente acquisirà autonomia di giudizio e capacità di collegamento tra gli argomenti teorici e i relativi piani applicativi, con particolare riferimento al processo imprenditoriale e alle variabili critiche che riguardano il tema dell'imprenditorialità, quali il profilo dell'imprenditore, le opportunità imprenditoriali, l'organizzazione dell'azione imprenditoriale e il ruolo del contesto ambientale. 4. Abilità comunicative (comunication skills): lo studente acquisirà abilità comunicative e appropriatezza nell’impiego del linguaggio tecnico relativo alla redazione di un business plan e al processo di avvio di una iniziativa imprenditoriale. 5. Capacità di apprendimento (learning skills): lo studente acquisirà una elevata capacità di apprendimento, in termini teorici e applicativi, in grado di renderlo autonomo nella gestione dell’aggiornamento delle tematiche trattate e nell’inserimento nel mondo del lavoro.
Canale: A - L
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SCHILLACI CARMELA
( programma)
Recentemente, e non solo in Italia, l’interesse verso le startup è andato crescendo, grazie alle opportunità offerte dall’evoluzione della tecnologia digitale e molti soggetti hanno cominciato a pensare concretamente alla creazione di una nuova impresa quale percorso di vita individuale e professionale. Sebbene l’imprenditorialità rappresenti un tema centrale nella letteratura economica-aziendale, l’attenzione incalzante sulle startup rischia non solo di diventare un fenomeno trendy e poco sostanzioso dal punto di vista della sostenibilità della nuova azienda, ma anche un falso mito per tanti giovani, che lo interpretano come occasione economica e di visibilità sociale. Creatività, idee e innovazioni consentono di accendere la lampadina, di creare l’energia utile per dare il via al percorso imprenditoriale; ma questo non è sufficiente e non significa che la startup possa partire e funzionare. L’energia del fondatore deve produrre informazioni e decisioni sulle caratteristiche della domanda, sui bisogni del mercato, sui competitors, sui processi interni, sull’’evoluzione tecnologica, sulle risorse da reperire, e lo deve fare con il giusto senso del tempo. “timing your startup” dicono gli anglosassoni e il timing è la dimensione fondamentale per la sostenibilità della nuova impresa, variabile competitiva cruciale che implica non solo non essere in ritardo, ma anche non arrivare troppo in anticipo. La nascita di ogni startup è un processo complesso, incerto, fragile, ma come tutti i fenomeni creativi, estremamente potente. Il titolo del libro di testo “Straight Up” significa vai avanti per la tua strada, in modo veloce, tenace e diretto. Ogni nuovo progetto imprenditoriale ha bisogno di passione, creatività e grande energia e richiede competenza e professionalità per evitare le trappole che conducono alla death valley. Il percorso di chi crea una startup può essere sinteticamente racchiuso in una singola espressione: Straight Up! Questo è il filo conduttore del corso che intende fornire al futuro imprenditore sia un aiuto concreto sulla strumentazione di bordo che lo orienterà lungo il percorso imprenditoriale, sia il supporto al processo di learning esperienziale in una prospettiva di sostenibilità e performance della startup. Gli argomenti trattati sono organizzati attorno a quattro grandi blocchi concettuali: Who, Why, How, What. Il primo (Who) e il secondo (Why) sono dedicati all’imprenditore. Le caratteristiche psicologiche, la sua personalità, le motivazioni e ambizioni, le pulsioni che lo agitano, la sua antifragilità, rappresentano il più grande nucleo, in termini di rilevanza, del complicato meccanismo della genesi imprenditoriale. L’imprenditorialità è fondamentalmente un fatto umano e le caratteristiche personali dell’imprenditore sono i fattori più importanti per il successo della nuova impresa, ancor più importanti dell’idea imprenditoriale stessa o dell’attrattività del mercato. Ma il Who e il Why condizionano anche il terzo (How) e il quarto blocco di analisi (What). Se un soggetto esprime un forte desiderio di imprenditorialità e un’intenzione potente e resiliente, allora egli manifesterà una percezione di fattibilità positiva e realistica, rendendo possibile la ridefinizione dei vincoli esterni e portando avanti un progetto imprenditoriale di tipo iterativo e sperimentale, alimentato da una logica di learning by doing (How). La rappresentazione ed il monitoraggio di questo percorso porterà alla redazione del business plan (What), ad una serie di piani snelli e all’individuazione di una batteria di indicatori chiave (KPI). Tutto il processo di creazione della nuova impresa è alimentato e sostenuto dalla fiducia, fiducia che l’imprenditore ripone in sé stesso e che è in grado di attivare negli stakeholder. Ma la fiducia è anche quella che la collettività ripone nei nuovi progetti attraverso le iniziative di policy a supporto dell’innovazione, che assorbono i rischi connessi con la giovinezza dell’impresa.
SCHILLACI C.E., ROMANO M., “Straight up. Percorsi strategici per nuove imprese”, Milano, McGraw- Hill Education, ISBN: 978-88-386-7514-0. 2. Materiale didattico integrativo fornito durante il corso disponibile su STUDIUM.
Canale: M - Z
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ROMANO MARCO
( programma)
Recentemente, e non solo in Italia, l’interesse verso le startup è andato crescendo, grazie alle opportunità offerte dall’evoluzione della tecnologia digitale e molti soggetti hanno cominciato a pensare concretamente alla creazione di una nuova impresa quale percorso di vita individuale e professionale. Sebbene l’imprenditorialità rappresenti un tema centrale nella letteratura economica-aziendale, l’attenzione incalzante sulle startup rischia non solo di diventare un fenomeno trendy e poco sostanzioso dal punto di vista della sostenibilità della nuova azienda, ma anche un falso mito per tanti giovani, che lo interpretano come occasione economica e di visibilità sociale.
Creatività, idee e innovazioni consentono di accendere la lampadina, di creare l’energia utile per dare il via al percorso imprenditoriale; ma questo non è sufficiente e non significa che la startup possa partire e funzionare.
L’energia del fondatore deve produrre informazioni e decisioni sulle caratteristiche della domanda, sui bisogni del mercato, sui competitors, sui processi interni, sull’’evoluzione tecnologica, sulle risorse da reperire, e lo deve fare con il giusto senso del tempo. “timing your startup” dicono gli anglosassoni e il timing è la dimensione fondamentale per la sostenibilità della nuova impresa, variabile competitiva cruciale che implica non solo non essere in ritardo, ma anche non arrivare troppo in anticipo.
La nascita di ogni startup è un processo complesso, incerto, fragile, ma come tutti i fenomeni creativi, estremamente potente. Il titolo del libro di testo “Straight Up” significa vai avanti per la tua strada, in modo veloce, tenace e diretto. Ogni nuovo progetto imprenditoriale ha bisogno di passione, creatività e grande energia e richiede competenza e professionalità per evitare le trappole che conducono alla death valley.
Il percorso di chi crea una startup può essere sinteticamente racchiuso in una singola espressione: Straight Up! Questo è il filo conduttore del corso che intende fornire al futuro imprenditore sia un aiuto concreto sulla strumentazione di bordo che lo orienterà lungo il percorso imprenditoriale, sia il supporto al processo di learning esperienziale in una prospettiva di sostenibilità e performance della startup. Gli argomenti trattati sono organizzati attorno a quattro grandi blocchi concettuali: Who, Why, How, What.
Il primo (Who) e il secondo (Why) sono dedicati all’imprenditore. Le caratteristiche psicologiche, la sua personalità, le motivazioni e ambizioni, le pulsioni che lo agitano, la sua antifragilità, rappresentano il più grande nucleo, in termini di rilevanza, del complicato meccanismo della genesi imprenditoriale.
L’imprenditorialità è fondamentalmente un fatto umano e le caratteristiche personali dell’imprenditore sono i fattori più importanti per il successo della nuova impresa, ancor più importanti dell’idea imprenditoriale stessa o dell’attrattività del mercato. Ma il Who e il Why condizionano anche il terzo (How) e il quarto blocco di analisi (What).
Se un soggetto esprime un forte desiderio di imprenditorialità e un’intenzione potente e resiliente, allora egli manifesterà una percezione di fattibilità positiva e realistica, rendendo possibile la ridefinizione dei vincoli esterni e portando avanti un progetto imprenditoriale di tipo iterativo e sperimentale, alimentato da una logica di learning by doing (How).
La rappresentazione ed il monitoraggio di questo percorso porterà alla redazione del business plan (What), ad una serie di piani snelli e all’individuazione di una batteria di indicatori chiave (KPI). Tutto il processo di creazione della nuova impresa è alimentato e sostenuto dalla fiducia, fiducia che l’imprenditore ripone in sé stesso e che è in grado di attivare negli stakeholder.
Ma la fiducia è anche quella che la collettività ripone nei nuovi progetti attraverso le iniziative di policy a supporto dell’innovazione, che assorbono i rischi connessi con la giovinezza dell’impresa.
SCHILLACI C.E., ROMANO M., “Straight up. Percorsi strategici per nuove imprese”, Milano, McGraw-Hill Education, 2016. Materiale didattico integrativo fornito durante il corso disponibile su STUDIUM.
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SECS-P/08
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Attività formative caratterizzanti
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