Gruppo opzionale:
"Economia aziendale" - insegnamento a scelta tra: "Finanza d'impresa e valutazione degli investimenti", "Principi contabili", "Programmazione e controllo", "Sistemi di gestione della qualità, ambiente e sicurezza", "Tecnologia dei cicli produttivi" e "Trade and sales management" - (visualizza)
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FINANZA D'IMPRESA E VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTI
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Erogato anche in altro semestre o anno
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PRINCIPI CONTABILI
(obiettivi)
1.Il corso mira a fornire allo studente gli strumenti conoscitivi necessari per comprendere l'esistenza di un dibattito internazionale sull'armonizzazione contabile quale condizione essenziale per la comparabilità dei bilanci, superando così l'impostazione contabile voluta dal legislatore nazionale. 2. A tal fine lo studente avrà la possibilità di conoscere e analizzare i principali standard setter e gli stakeholder interessati a tale processo di armonizzazione, nonchè di rappresentare i fatti di gestione e comprendere il significato e le logiche dei principali principi di redazione e criteri di valutazione utilizzati in ambito internazionale. 3.La conoscenza acquisita durante il corso porrà le basi per sviluppare nello studente capacità e competenze tecnico-contabili in ambito internazionale. Lo studente verrà coinvolto e stimolato a mettersi alla prova durante lo svolgimento delle esercitazioni in aula, nelle quali potrà così appurare il grado di comprensione e di applicazione delle conoscenze acquisite. le capacità applicative verranno ampliate con lo sviluppo di casi pratici volti all'analisi di bilanci redatti secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS. 4.Il processo di apprendimento dell’insegnamento di “Principi contabii internazionali e tecniche di bilancio” consentirà allo studente di sviluppare un’autonomia di giudizio, soprattutto in merito alle differenze esistenti tra i diversi approcci utilizzati nella tradizione europeo continentale e in quella anglosassone. In particolare, lo studente verrà messo nelle condizioni di apprezzare i significativi scostamenti che si generano dall'applicazione di criteri di valutazioni differenti e la diversa funzione informativa del bilancio nei sistemi contabili analizzati. 5. Sulla base delle conoscenze acquisite, lo studente potrà sviluppare abilità comunicative e relazionali. Esso verrà posto nelle condizioni di operare valutazioni di natura contabile e pertanto di possedere requisiti conoscitivi che gli faciliteranno il trasferimento dei concetti e dei contenuti tecnici, la comunicazione e lo scambio di ragionamenti e riflessioni, skills essenziali che potrà sicuramente sfruttare nelle posizioni lavorative che in futuro andrà a ricoprire.
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CARUSO Giuseppe Davide
( programma)
1. Il processo di armonizzazione contabile a livello internazionale
2. Composizione e modalità di funzionamento degli standard setter: OIC e IASB
3. Il Framework IASB
4. Finalità e principi del bilancio d'esercizio
5. I documenti che compongono il bilancio d'esercizio
6. Le immobilizzazioni immateriali e materiali
7. Le rimanenze di magazzino
8. I crediti e le disponibilità liquide
9. I debiti
10. Le imposte sul reddito
11. Il patrimonio netto
12. I ricavi
13. Il bilancio consolidato
14. Norme e standard contabili per le piccole e medie imprese
1. SÒSTERO U. - SANTESSO E.,I principi contabili per il bilancio d'esercizio. Analisi e interpretazione delle norme civilistiche, EGEA, 2aedizione, Milano 2018.
2. AA.VV.,Il bilancio secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS. Regole e applicazioni, G. Giappichelli Editore, 4aedizione, Torino 2016.
3. CORDAZZO M. - BIANCHI S., Il nuovo bilancio dopo l'applicazione del D.Lgs. 139/2015. Implicazioni teoriche ed evidenze empiriche, FrancoAngeli, Milano 2018.
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Attività formative affini ed integrative
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PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO
(obiettivi)
1.L’insegnamento ha ad oggetto le tecniche e le metodologie del controllo di gestione, con particolare riguardo al controllo economico-finanziario, nelle aziende di produzione di serie e per commessa. Tra le principali tecniche verranno affrontate: l’analisi di bilancio per indici, per consentire allo studente di conoscere i principali indicatori di redditività, di solidità patrimoniale e di liquidità, e di comprenderne le relazioni; il budgeting, l’analisi costi – volumi – risultati e l’analisi degli scostamenti, per esplicare i principi della programmazione aziendale e del controllo concomitante. La trattazione delle principali metodologie di analisi dei costi consentirà di conoscere le modalità di determinazione di risultati parziali, relativi alle diverse tipologie di prodotti/servizi, clienti ed altre aree in cui scomporre la redditività aziendale. 2.L’insegnamento si propone di sviluppare nello studente l’attitudine a valutare ed analizzare il grado di efficienza di un’azienda in funzionamento. In particolare, lo studente dovrà essere in condizione: a) di rielaborare ed interpretare il bilancio di esercizio come strumento di controllo economico-finanziario, scegliendo e applicando i diversi criteri di riclassifica dello stato patrimoniale e del conto economico, e costruendo il sistema degli indicatori economici, finanziari e patrimoniali; b) di implementare i sistemi di contabilità analitica più diffusi nella pratica aziendale, sia nell’ottica del controllo economico-finanziario sia come strumenti di supporto decisionale; c) di utilizzare tecniche dell’analisi costi – volumi - risultati; d) di redigere il budget aziendale e di applicare l’analisi degli scostamenti dal budget. 3.L’insegnamento è volto allo sviluppo di capacità critiche e di giudizio, con particolare riferimento: a) alla scelta dei criteri di riclassifica degli schemi di bilancio e alla formulazione dei conseguenti giudizi sulla redditività, sulla solidità patrimoniale e sulla liquidità aziendale; b) alla scelta delle strutture tecnico informative più opportune a supportare i problemi di controllo e decisionali che si presentano nella pratica aziendale. 4.L’insegnamento si propone di sviluppare nello studente le abilità comunicative necessarie all’esercizio della professione di controller e di consulente aziendale. 5. L’insegnamento si propone di sviluppare nello studente la capacità di selezionare e applicare le tecniche e le metodologie di analisi, con particolare riguardo alla soluzione di problemi concernenti la gestione dei costi.
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SECS-P/07
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Attività formative affini ed integrative
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SISTEMI DI GESTIONE DELLA QUALITA', AMBIENTE E SICUREZZA
(obiettivi)
1.Il percorso formativo del corso, progettato in collaborazione con i docenti delle altre discipline dell’area, mira all'acquisizione dei principi teorici concernenti i modelli di gestione delle certificazioni volontarie adottabili dalle aziende presenti sul territorio, indipendentemente dalla dimensione e dal processo produttivo. In particolare dapprima in modo separato vengono analizzate le certificazioni volontarie della qualità, sicurezza, etica ed ambientale, per poi unificare le variabili lungo un percorso che mira alla gestione integrata volontaria. Accanto alle indispensabili nozioni teoriche, opportunamente formalizzate, si intendono trasferire anche adeguate competenze professionali, sia per approfondire le tematiche trattate da un punto di vista operativo, sia a completamento del percorso formativo, al fine di fornire anche le conoscenze necessarie per poter applicare opportunamente nel mondo del lavoro i metodi e le tecniche studiati (saper valutare, confrontare, decidere, operare). Per raggiungere tali obiettivi, si utilizzano anche durante le lezioni frontali attrezzature e metodologie didattiche opportune, quali slides, e casi studio in aziende pubbliche e private, di prodotto e di servizio, ecc. Tutto il percorso formativo della disciplina è orientato a coniugare metodologie didattiche che mirano a sviluppare sia la capacità induttiva che il processo logico-deduttivo degli studenti. La verifica dell'apprendimento non è concentrata solamente nella fase conclusiva del corso, in sede di esami orali; durante l'intero percorso formativo si effettuerà un controllo accurato e continuo della comprensione e dell'effettiva acquisizione da parte degli studenti delle conoscenze via via trasmesse, stimolandone una proficua ed attiva partecipazione. 2.Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding): Particolare attenzione è rivolta anche all’attività operativa dei futuri laureati, i quali sono chiamati ad affrontare nella professione le problematiche prima richiamate, spesso in differenti contesti, anche trasversali ed interdisciplinari. A tal fine, il docente utilizza una metodologia didattica ampiamente orientata anche all'acquisizione operativa ("saper fare") degli strumenti analitici e concettuali proposti durante l’insegnamento della disciplina, mirando allo sviluppo di una capacità critica dello studente nei confronti delle tematiche trattate, in un continuo processo di interazione di analisi - sintesi, anche presentando in aula opportuni casi aziendali reali, portati avanti negli anni precedenti. Fornire le fondamentali nozioni teoriche e le principali applicazioni operative delle normative internazionali di riferimento in tema di gestione volontaria delle singole variabili qualità, conoscenza delle norme internazionali in materia di certificazione volontaria, iter di certificazione volontaria, analisi dei vantaggi e dei costi, presentazione dei casi studi con modalità pratiche di attuazione delle normative di riferimento. Descrivere la qualità dei servizi e proprio peculiarità; utilizzo degli strumenti statistici di controllo della qualità; utilizzo degli strumenti manageriali di controllo della qualità. Analizzare la qualità nel sistema agroalimentare. Fornire le fondamentali nozioni teoriche e le principali applicazioni operative delle normative nazionali cogenti in tema di prevenzione del rischio di incidente nei luoghi di lavoro; conoscere e saper applicare le normative internazionali di riferimento in tema di gestione volontaria della sicurezza. Analizzare costi e vantaggi derivanti da implementazione della gestione della sicurezza in azienda. Far acquisire le principali nozioni teoriche e le principali applicazioni operative delle normative internazionali di riferimento in tema di gestione volontari della qualità ambientale. Fornire le fondamentali nozioni teoriche dei microinquinanti nei diversi comparti, acqua, aria, suolo; conoscere le tecniche di gestione dei rifiuti; dare completa conoscenza allo studente delle norme internazionali in materia di certificazione volontaria, iter di certificazione volontaria, analisi dei vantaggi e dei costi, presentazione dei casi studi con modalità pratiche di attuazione delle normative di riferimento. 3.Lo sviluppo di un'autonoma capacità critica nel contesto delle tematiche trattate è uno dei principali obiettivi formativi dell’insegnamento. Una buona acquisizione delle conoscenze teoriche e delle capacità operative previste nel programma dell’insegnamento non è sufficiente ad una completa formazione dello studente, se tale preparazione non è accompagnata dall'acquisizione di un'approfondita, autonoma, socialmente e moralmente responsabile capacità di valutazione, di impostazione e di risoluzione di un problema. Durante il corso, pertanto, lo studente è anche addestrato e stimolato alla ricerca delle fonti informative pratiche e facilmente recuperabili, ad un’analisi critica sulla loro attendibilità e significatività, per un loro appropriato e consapevole utilizzo nella realtà operativa. 4.Lo studente è messo in condizioni di relazionarsi e di trasferire a terzi, anche non specialisti, con chiarezza espositiva, precisione, padronanza di espressione e linguaggio tecnico appropriato, informazioni, analisi, giudizi di valore, progetti e proposte operative concernenti le problematiche ambientali, aziendali e di etica, che la precipua attività lavorativa porterà ad affrontare, sapendone esporre anche le motivazioni e le ipotesi adottate. A tal fine, accanto ad un’appropriata conoscenza teorica delle normative volontarie di riferimento, è indispensabile acquisire una capacità di applicazione operativa degli strumenti legislativi a disposizione. Lo studente è continuamente sollecitato ad esporre verbalmente e formalmente il proprio pensiero con adeguate argomentazioni e tecniche, a redigere documenti in forma scritta, a predisporre presentazioni, individualmente ed in gruppo, a discutere quanto presentato in aula, per stimolare una proficua interazione anche sul piano della comunicazione. La prova finale costituisce un'ulteriore momento di approfondimento e di verifica delle diverse capacità di comunicazione effettivamente raggiunte dallo studente. 5. Si forniscono agli studenti sin dall’inizio delle lezioni opportuni suggerimenti e stimoli per una partecipazione quanto più attiva possibile all'intero processo formativo e per un miglioramento del metodo di studio individuale, ai fini di un più efficace apprendimento della disciplina, che presenta precipue caratteristiche in termini di apprendimento, mediante un appropriato processo induttivo - deduttivo. Il docente verifica continuamente, argomento per argomento, se la trasmissione delle conoscenze avviene efficacemente, rivedendo eventualmente anche nel corso dell’anno il metodo di insegnamento, per meglio adeguarlo al raggiungimento concreto di questo importante obiettivo, tenendo anche conto della effettiva composizione dell’aula. In tale contesto, la verifica mediante esame di profitto è un naturale e coerente corollario del processo di apprendimento, che viene costantemente monitorato e migliorato, anche per evitare un traumatico approccio alle prove di esame.
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MATARAZZO AGATA
( programma)
I MODULO- 1 PARTE (3 CFU)
Descrizione del programma. Titolo del modulo: Gestione volontaria della qualità
L'evoluzione del concerto di qualità secondo la normativa ISO*: la qualità dei prodotti; dal CWQC al TQM; la Qualità Totale: la qualità secondo le norme ISO 9000/94, ISO 9000/2000*, ISO 9000/2008, ISO 9001/2015. Gli attori della certificazione. La certificazione dei prodotti e del sistema aziendale, Iter di certificazione*, enti di normazione, enti di accreditamento; presentazione del manuale di qualità. Procedure operative e procedure gestionali; La piramide di qualità. La qualità dei servizi; gli scostamenti; definizione di soddisfazione del cliente; Gli strumenti statistici di controllo di qualità* carte di controllo, istogramma, analisi di Pareto, diagramma d stratificazione; . Gli strumenti manageriali di controllo di qualità*, diagramma a frecce, diagramma ad albero, albero degli errori; Igiene e sicurezza nei sistemi agroalimentari; il sistema HACCP*; iter di certificazione; fasi di implementazione*; confronto fra ISO 9000 e HACCP; ISO 22000 sulla igiene e sicurezza agroalimnetare; standard internazionali BRC e IFS per la distribuzione
Credito parziale attribuito: 3 CFU
II MODULO - 2 PARTE (3 CFU)
Descrizione del programma. Titolo del modulo: i sistemi di gestione ambientali
Lo sviluppo sostenibile; i limiti dello sviluppo; definizione di inquinamento biologico e chimico; L'evoluzione del concerto di inquinamento ambientale dal punto di vista chimico ed economico; inquinanti atmosferici*, fra cui SOx, CO2, NO2, PM10*; la qualità delle risorse idriche, indice COD e BOD; definizione di rifiuto; tecniche di gestione di rifiuto*, fra cui termovalorizzazione e discarica*; inquinamento da cause agricole; inquinamento elettromagnetico; gli strumenti cogenti di politica ambientale; le norme command and control*; strumenti economici e finanziari in tema di politica ambientale; tasse ambientali; emission trading; creazione di borse artificiali; la gestione ambientale volontaria secondo la normativa internazionale ISO 14001/2004*, Iter di Certificazione volontaria*, strumenti di politica ambientale, costi e benefici ambientali*, documenti necessari per la certificazione di qualità ambientale, regolamento comunitario EMAS*, evoluzione di EMAS 2 ed EMAS 3; dichiarazione ambientale; strumenti della green economy; economia circolare
Credito parziale attribuito: 3 CF
III MODULO - 3 PARTE (3 CFU)
Descrizione del programma. Titolo del modulo: Gestione volontaria della sicurezza e dell’etica aziendale.
Problematiche inerenti la gestione della sicurezza in azienda, le normative cogenti in tema di gestione della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, Dlgs 626/2004*; testo unico sulla sicurezza; le normative antincendio, i sistemi di sicurezza e di prevenzione del rischio di incidente nei luoghi di lavoro*; le norme volontarie internazionali in tema di gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro; norme serie OHSAS 18001*; la nuova norma ISO 45001, i 10 punti del High Level Structure, il manuale di sicurezza*, i documenti necessari per la certificazione del sistema integrato; la responsabilità sociale di impresa, principi di etica aziendale*; retribuzione minima; età minima di avviamento al lavoro; le normative internazionali SA 8000*, stato di Applicant*, dati e diffusione del sistema, vantaggi e costi della certificazione della sicurezza in azienda, I Sistemi di gestione integrata, documenti ed iter di certificazione.
Credito parziale attribuito: 3 CFU
1. Del Signore Antonella, canfora maurizio, la gestione della qualità, Franco angeli editore, 2010;
2. Faragia domenico,QUALITA' PER COMPETERE,Approcci, modelòli e misure per il successo durevole delle organizzazioni e per facilitare la transizione alla ISO 9001:2015, franco Angeli editore, 2016;
3. Roberta Salomone - Maria Teresa Clasadonte - Maria Proto - Andrea Raggi (A cura di ), Product-Oriented Environmental Management Systems (POEMS),, Springer, 2013;
4. PAVLETIC LUCA, NUOVE NORME SUI SISTEMI DI GESTIONE DELLA QUALITA' (UNI EN ISO 9011:2015) E AMBIENTE, Approccio metodologico al cambiamento
5. Dario Grisot, La gestione della qualità. Capire e applicare la norma ISO 9001, LA FELTRINELLI,2011
6. Clasadonte M T, Giacchi L, Matarazzo A (2012). Indicatori di sostenibilità ambientale per il miglioramento dei servizi turisticio Indagine sulla città di Siracusa, Roma:ARACNE editrice S.r.l.;
7. CLASADONTE M, MATARAZZO A, SABBIA A, BRUNO B.V (2005). Linee guida di contabilità ambientale degli enti territoriali. Il Comune di Catania, CATANIA:Tipolito Gullotta;
8. AREZZO C.- DAMICO R.- RANDONE S. (2008) A CURA DI. La Responsabilità Sociale oltre l’impresa, MILANO:FrancoAngeli;
9 . Giuliano Dall'O', Green energy audit. Manuale operativo per la diagnosi energetica e ambientale degli edifici, Edizioni Ambiente, 2011:
10. Croce Beppe, Ciafani Stefano, Lazzeri Luca, BIOECONOMIA, LA CHIMICA VERDE E LA RINASCITA DI UN'ECCELLENZA ITALIANA, Hoepli, 2015
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TECNOLOGIA DEI CICLI PRODUTTIVI
(obiettivi)
1.L’insegnamento si propone di fornire agli studenti le conoscenze di base necessarie per analizzare e chiarire le cause che determinano i cambiamenti delle tecniche di produzione e gli effetti che tali cambiamenti generano sul sistema industriale. Il percorso individuato per il raggiungimento di tali obbiettivi è l’illustrazione e l’analisi dei molteplici attributi della tecnologia nel suo continuo dinamismo anche in relazione a dati fenomeni pertinenti quali: le fasi del processo innovativo, il vantaggio competitivo dell’innovazione tecnologica nel sistema economico; le tipologie delle strutture produttive in rapporto alle tecnologie impiegabili, particolarmente nell’ambito dell’infomation tecthnology e dell’automazione industriale, e del ruolo assunto dalla qualità e dalla certificazione dei cicli produttivi. 2.Come risultato finale gli studenti avranno a disposizione uno strumento in grado di fornire un quadro d’insieme delle varie problematiche che è necessario affrontare in un contesto produttivo. In particolare, gli studenti, con le conoscenze acquisite, saranno in grado di effettuare l’analisi del sistema produttivo in cui operano e valutare le innovazioni tecnologiche del settore che assumono maggiore rilevanza per conseguire vantaggi competitivi aziendali. 3.L’insegnamento, anche in considerazione delle diverse tipologie di processi produttivi e delle modalità con cui oggi la produzione industriale viene organizzata, si prefigge l’obiettivo di mettere gli studenti in condizione di valutare, in modo autonomo, le qualità intrinseche delle tecnologie presenti sul mercato, i loro aspetti positivi e/o negativi, sia per la produzione che nei confronti dell’ambiente, in modo da attuare una scelta adeguata ai bisogni aziendali. Con particolare attenzione ai temi trattati, gli studenti alla fine del corso sono messi in condizione di esprimere autonomia di giudizio e di valutare e individuare quali tecnologie, inerenti un particolare settore, sono oggi le più adeguate a soddisfare le esigenze di una azienda moderna e dinamica. 4.Lo studente è messo in condizione di comunicare e interagire con terzi utilizzando in modo adeguato le conoscenze acquisite. In particolare sarà capace di affrontare i problemi che gli si porranno con terminologia appropriata che gli consentirà di mostrare abilità comunicative e di interazione, utili anche per i rapporti di lavoro. 5.Coerentemente alle tematiche della disciplina, sin dall’inizio del corso, sono forniti agli studenti opportuni suggerimenti e stimoli per una partecipazione quanto più attiva possibile all'intero processo formativo e per un miglioramento del metodo di studio individuale, ai fini di un più efficace apprendimento della disciplina, che presenta precipue caratteristiche in termini di apprendimento, mediante un appropriato processo induttivo - deduttivo. Durante le lezioni il docente verifica continuamente, argomento per argomento, se la trasmissione delle conoscenze avviene efficacemente, rivedendo eventualmente anche nel corso dell’anno il metodo di insegnamento, per meglio adeguarlo al raggiungimento concreto di questo importante obiettivo, tenendo anche conto della effettiva composizione dell’aula. In tale contesto, la verifica mediante esame di profitto è un naturale e coerente corollario del processo di apprendimento, che viene costantemente monitorato e migliorato, anche per evitare un traumatico approccio alle prove di esame.
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ZERBO Antonio
( programma)
I MODULO (3 CFU) tecnologia e produzione
Descrizione del programma. Legame tra scienza e tecnologia e dinamica evolutiva della tecnologia. La tecnologia nel sistema economico. Tecnologia e relative modifiche strutturali e ambientali. Caratteristiche di una tecnologia. Ciclo di vita della tecnologia e del prodotto. Alcuni esempi di cicli produttivi di industrie di interesse nazionale: l’industria alimentare, HACCP, l’industria di produzione della carta, l’industria conciaria,. Ricerca, Sviluppo e Innovazione. Trasferimento della tecnologia, l’industria della ghisa e dell’acciaio. Credito parziale attribuito: 3 CFU
II MODULO (3 CFU) innovazione tecnologica
Descrizione del programma. La tecnologia nelle attività produttive. Le tecnologie dell'attuale rivoluzione: elettronica, microelettronica, nanoelettronica, informatica, telecomunicazioni. Ciclo produttivo del silicio puro, del microchip e del circuito integrato. Biotecnologie. Automazione e controllo della produzione industriale con i sistemi elettronici. Automazione del controllo di processo e della produzione per parti. MU/NU, robots industriali, AGV, FMS. Sistemi dei flussi produttivi: le logiche pull e push e “just in time”.
Credito parziale attribuito: 3 CFU
III MODULO (3 CFU) tecnologia nelle fonti energetiche
Descrizione del programma. Forme e fonti di energia, trend attuali e problematiche - scelta delle varie fonti. I combustibili fossili, gli idrocarburi, la combustione, il petrolio, il carbone, il gas naturale, composizione, estrazione, lavorazione, trasporto, riserve, produzione e mercato. L’OPEC. Energia nucleare - energia elettrica (efficienza e costo) - fonti energetiche rinnovabili: solare termico, idroelettrico, fotovoltaico, geotermico, delle maree, eolico, solare, da biomasse. La produzione di rifiuti, classificazione dei rifiuti, rifiuti solidi urbani e assimilabili: produzione e tecnologie di smaltimento e/o gestione, tecniche di incenerimento.
Le materie plastiche, le fibre naturali e sintetiche. Credito parziale attribuito: 3 CFU
Testi di approfondimento:
- E. Chiaccherini – “Tecnologia e produzione” – Ed. Kappa, Roma, 2003;
- G. Barbiroli “Strategie di produzione e dinamica tecnologica” - Ed. Bulzoni, Roma, 1998;
- A. Grado, S. Vicari, G. Verona – “Tecnologia, Innovazione, Operations” – Ed. Egea, Milano, 2006.
– Ed. Kappa, Roma, 2003;
- A. Morgante, A. Simboli – “Tecnologia dei processi produttivi” – Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna, (RN), 2015.
- A. Galgano – “La qualità totale” - Il Sole 24 ore, Milano 1991, ed edizioni successive;
- M. Proto – “Il sistema qualità – Profili tecnici e percorsi evolutivi” – Ed. G. Giappichelli, Torino, 1999;
- E.Leonardi – “Capire la qualità” - Il Sole 24 ore, Milano 2000.
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SECS-P/13
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Attività formative affini ed integrative
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TRADE AND SALES MANAGEMENT
(obiettivi)
1.The student will acquire both theoretical and operational skills on firms’ strategic planning and management of business relationships. Specifically, the course deals with issues related to sales force management, salespeople motivation, incentives and training activities, trade marketing relations, sales management in retail firms, customer relationship management. 2. Applying knowledge and understanding: The Trade and sales management course aims at developing the student’s ability to evaluate consciously and carefully the issues related to sales planning and management of commercial networks. It also leads students to master and use concepts, operational tools and methodologies learned in the classroom to identify winning strategic choices for the design and management of sales networks and for the development of commercial relations, at various levels, and with regard to a range of activities. Specifically, the course aims to develop knowledge on the relationships in the distribution channel, on the issues of trade marketing, on competitive strategies and the marketing of commercial companies. In particular, how to formulate and manage sales programs and commercial relationships, how to size and manage the sales force in a local area, how to train and incentive the sales force, and how to evaluate sales performance. A focus is placed on retail firms, as to specifically examine their competitive strategies, store management choices, and customer relationship management strategies. Case study analysis and the testimonies of local experts and entrepreneurs will complement the learning process in the classroom allowing a more effective learning of the issues addressed through the contact with concrete experiences of local actors 3.Students will be able to assess and critically address the problems and implications related to the design and implementation of sales programs and the management of networks and sales staff. 4.Students will be able to use an appropriate language and to transfer information and assessments related to the themes of the trade and sales management. This ability is stimulated both by the interaction that takes place in the classroom between the students and the teacher, through a critical and open debate on the issues addressed, and by the activities carried out in the classroom, such as presentation of individual work and group, also using multimedia tools. 5. At the end of the cycle of lessons, the students will have learned specific knowledge and critical evaluation capacity that will allow them to update and increase their own skills in trade and sales management. They will also have acquired the ability to address critically the reading and understanding of both scientific articles and strategic business decisions related to the planning of sales activities and the management of networks and commercial relations. Learning capacities are stimulated during lessons through an active and participatory involvement of the students. Students will present and discuss case studies and project works developed in small work groups, but also through the interaction and a constructive dialogue with the local players invited to participate in the classroom to tell their experience and activities in the field of trade and sales management.
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LONGO MARIA CRISTINA
( programma)
Il corso di Trade and Sales Management affronta le tematiche del trade marketing, dei piani di vendita e della gestione delle forze di vendita nello store fisico e digitale. Nello specifico, l'insegnamento approfondisce i temi relativi all'attività di vendita e della gestione dei clienti in ottica CRM (customer relationship management) con l'obiettivo di massimizzare le performance economiche del punto vendita e definire relazioni di store loyalty con i clienti. Inoltre, esso esamina il ruolo, funzioni e profili del Sales Manager e il suo contributo all'acquisizione e sviluppo delle competenze critiche del personale di vendita, attraverso la selezione, motivazione, training e incentivi di vendita. Infine, il corsosi occupa dei rapporti commerciali e di marketing tra aziende manifatturiere e di distribuzione, definizione dei programmi di vendita e gestione delle reti di vendita di prodotti industriali, anche attraverso la distribuzione multicanale e omnicanale. Il corso è organizzato in tre parti (3 CFU ciascuno). La prima parte introduce il retailing e le principali tendenze evolutive dei format distributivi. Essa esamina i format innovativi, le vendite realizzate in store fisici o digitali, le vendite attraverso la monocanalità, multi-canalità e omnicanalità, l'importanza di comprendere la shopping experience e sviluppare attività di CRM (Customer relationship management), la criticità delle scelte di localizzazione e delle politiche di in-store marketing nel raggiungimento degli obiettivi di vendita. La seconda parte tratta del ruolo, della funzione e dell'organizzazione della divisione vendite. Particolare attenzione è data al tema dell'organizzazione e gestione delle forze di vendita in termini di selezione del personale di vendita, motivazione dei venditori, retribuzione, incentivi e attività di training per lo sviluppo di competenze critiche, tecniche di vendita e strumenti cloud, piani di vendita e indicatori di performance del personale di vendita. La terza parte si focalizza sugli elementi principali del Trade Marketing, quali: progettazione e gestione del portafoglio Clienti/Canali, indici di performance del punto vendita/canale; attività e implementazione del trade marketing, ivi incluse le politiche di sell-in e sell-out, monitoraggio e controllo.
Ennis S., Risso M., Sansone M., Scafarto F., (2021), Retail marketing, Mc Graw-Hill Education (Italy), Milano, Capitoli: 1, 2, 5, par. 6.13-6.16, 7, 8, 9 10, 13, Casi studio. Sisti M.A., Guenzi P., Caiozzo P. (2020),Gestire le vendite. L'eccellenza nel sales management,Egea, Milano. Materiale didattico supplementare e ppt presentations a cura del docente su Studium (https://studium.unict.it/dokeos/2022/courses/26352/).
Guenzi P., (2021).La trasformazione digitale delle vendite. Innovare strategie e processi commerciali con le tecnologie, Egea, Milano, Cap. 3, 4, 5, Casi ed esperienze; Bellini S., Channel Relationship (R)evolution, Egea, Milano, Cap. 6, pp. 197-242; Fornari D., (2018), Trade Marketing & Sales Management, par. 1.6 pp. 39-45; Castaldo S., (2010), Go to Market, Il Mulino, Bologna, Cap. VII
Lettura consigliata per la lezione "Shopper 4.0 - Multicanalità, e-commerce e omnicanalità"
Fornari D., Grandi S., Fornari E. (2019),#Retailvision, Egea, Milano, Cap. 2 - 3, pp. 47-122
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