Docente
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D'ORSI LORENZO
(programma)
Il Mediterraneo non è solo un mare, ma è anche un sistema di simboli, un repertorio di miti e un orizzonte di senso che ha contraddistinto l’immaginario dei Paesi che sono toccati dalle sue acque. Il corso prenderà le mosse da una domanda di fondo: esiste una cultura omogenea e distintiva del Mediterraneo in grado di contraddistinguere questa regione da altre aree tematizzate dall’antropologia? Partendo da questo interrogativo, il corso analizzerà la frattura esistente tra sguardi esterni e interni al Mediterraneo, mettendo in luce i rischi legati all’“orientalizzazione” delle culture e delle popolazioni del Mediterraneo e le ripercussioni che questo processo esercita sull’attuale conformazione degli immaginari e degli spazi politico-economici della regione. Dopo alcune lezioni di inquadramento generale, il corso si articolerà in tre moduli, tra loro intrecciati. Nel primo modulo si approfondiranno le controverse relazioni tra Paesi della sponda sud e Paesi della sponda nord del Mediterraneo attraverso l’analisi del volume Incorporare il Mediterraneo di Naor Ben-Yehoyada, che permetterà di posare lo sguardo sulla formazione regionale tra Sicilia e Tunisia dal secondo dopoguerra ad oggi, portandoci a bordo di un motopeschereccio mazarese Naumachos tra i banchi di pesca a cavallo tra le sponde siculo-tunisine. Gli studenti avranno così modo di analizzare le trasformazioni dell’azione politica, degli immaginari e delle relazioni tra i Siciliani e i Tunisini che abitano lungo le rive di un mare attraversato dai conflitti sui diritti di pesca o sui progetti di sviluppo e da posizioni divergenti sul ruolo del Mar Mediterraneo nella politica nazionale. Nel secondo modulo gli studenti avranno la possibilità di prendere in esame (individualmente o in piccoli gruppi di lavoro) una monografia etnografica da scegliere tra una rosa di pubblicazioni, che mostrano - a partire da temi e terreni di ricerca variegati - come possono essere declinate le tematiche care alla ricerca antropologica sul/nel Mediterraneo nelle sue diverse fasi di sviluppo: il costrutto culturale di “onore e vergogna”, il “familismo amorale”, le dinamiche di “clientelismo” e “patronage”, il tema della “segregazione sessuale femminile”, la religiosità popolare, i processi di “patrimonializzazione” e le pratiche devozionali, la criminalità organizzata e le relazioni di stampo mafioso. Nell’analisi della monografia prescelta gli studenti saranno sollecitati a individuare anche le specifiche modalità di costruzione del testo etnografico, gli approcci teorici prevalenti e le politiche dell’identità legate all’esperienza sul terreno. Infine, nel terzo modulo si approfondirà lo studio del Mediterraneo attraverso un case-study sulla sponda orientale, la Turchia, le cui dinamiche storico-politiche offrono un terreno di osservazione privilegiato per sviscerare nel dettaglio il processo dell’orientalismo, ossia le modalità con cui l’Europa, nella sua storia, ha immaginato e costruito l’Oriente. L’approfondimento verterà sui processi di edificazione dello stato-nazione turco e sul ruolo che la gestione del passato svolge nel dare vita a comunità e rivendicazioni identitarie. In particolare, lo studio delle memorie dolorose delle organizzazioni della sinistra turca, vittime della violenza di stato, consentirà di esplorare la relazione tra egemonia e subalternità, i processi storico-sociali di costruzione del ricordo collettivo e le dinamiche di quei movimenti sociali, come le proteste turche di Gezi Park del 2013 o le cosiddette primavere arabe, che hanno riconfigurato gli immaginari socio-politici dei Paesi affacciati sul Mediterraneo.
Programmazione del corso Argomenti Riferimenti testi 1 La categoria antropologica di mediterraneo tra continuità e rotture -- D. Albera, A. Blok, C. Bromberger, ''Antropologia del Mediterraneo'', Guerini e Associati, 2007 (pag. 7-48; pag. 309-342); 2 Il riemergere del Mediterraneo come regione transnazionale nel corso del secondo dopoguerra -- Ben-Yehoyada, ''Incorporare il Mediterraneo. Formazione regionale tra Sicilia e Tunisia nel secondo dopoguerra'', Roma, Meltemi, 2019; 3 Dentro una monografia: il Mediterraneo nell'analisi etnografica classica e contemporanea -- Monografia a scelta; 4 Le memorie dolorose delle organizzazioni della sinistra turca e i nuovi movimenti sociali in Turchia -- D’Orsi, L., ''Oltraggi della memoria. Generazioni, nostalgie e violenza politica nella sinistra in Turchia'', Meltemi, 2020
Al fine di evitare problemi legati alla chiusura delle biblioteche per ragioni sanitarie inerenti alla COVID-19 si consiglia di procurarsi in anticipo il materiale didattico. Oltre al manuale propedeutico di antropologia culturale, il programma di esame si compone di 4 letture: Primo modulo - D. Albera, A. Blok, C. Bromberger, "Antropologia del Mediterraneo", Guerini e Associati, 2007 (pag. 7-48; pag. 309-342). - N. Ben-Yehoyada, "Incorporare il Mediterraneo. Formazione regionale tra Sicilia e Tunisia nel secondo dopoguerra", Roma, Meltemi, 2019. (Gli studenti frequentanti discuteranno in classe introduzione e conclusione e presenteranno un capitolo a scelta).
Secondo modulo UNA lettura (a scelta dello studente) tra le seguenti monografie: - E. De Martino, “La terra del rimorso”, Il saggiatore, 2002. - L. Abu Lughod, “Sentimenti velati. Onore e poesia in una società beduina”, Le Nuove Muse, 2007. - B. Palumbo, "Piegare i santi. Inchini rituali e pratiche mafiose", Mariotti editore, 2020. Con l'aggiunta del saggio, sempre di B. Palumbo, "Guerra dei santi",Lares, LXXV, pp. 339-381,2010. - J.C. Schneider, P.T. Schneider, “Un destino reversibile. Mafia, antimafia e società civile a Palermo”, Viella, 2009. - Giovanni Pizza, “Il tarantismo oggi. Antropologia, politica, cultura”, Carocci, 2015.
Terzo modulo - L. D’Orsi, "Oltraggi della memoria. Generazioni, nostalgie e violenza politica nella sinistra in Turchia", Meltemi, 2020.
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